luglio 02, 2007

6.06 - Vero acciaio d'ombra

Un fulmine illuminò l'aria satura di umidità attorno alla Cattedrale di Lame.
Nuvole nere si aggiravano come corvi nel cielo sopra il gigantesco edificio di pietra nera, e la luce dei lampi si rifletteva sinistramente sulle vetrate policrome poste nei punti più alti delle mura.
Da una di queste vetrate uscirono Lucian e Ivan. Le schegge di vetro precipitarono a pioggia per decine di metri fino al terreno aspro e annerito.
"Ivan è svenuto! - gridò Lucian, afferrando il guerriero e sollevandolo in volo grazie al suo anello magico - dobbiamo riportarlo a terra!"
Subito dietro di loro uscì in volo dalla cattedrale Kimar, con le ali spalancate. Planarono lentamente oltre le terre devastate alla periferia della Cattedrale e affondarono tra le fronde del bosco della vita che circondava la distesa brulla. Lì iniziarono ad utilizzare i loro incantesimi di cura per rimarginare le ferite che erano state loro inferte dai Golem di Ombracciaio. Appena attraversato il varco da casa di Gelb, erano stati assaliti da quattro di quei costrutti di metallo oscuro e non erano riusciti ad avere la meglio. Per primo fu Lucian a rendersi conto che... non erano affatto feriti. Lo disse agli altri due e anche loro notarono che non avevano alcuna ferita addosso. "Illusioni?" Si chiese il ranger. "Possiamo chiederlo al bastone..." suggerì Ivan.

Si incamminarono verso la radura, Lucian in testa per trovare il percorso più breve e più sicuro. Arrivarono alla radura in una mezz'ora. Sembrava impossibile ritrovarsi di nuovo in quel posto, a così poca distanza dalla cattedrale. Erba verde, fiori primaverili, una brezza leggera che muoveva le foglie, rumori di ruscelli nei paraggi, piccoli animali del bosco sui rami degli alberi. Il Bastone della Vita era ancora lì, conficcato nel terreno a rilasciare la sua energia attorno a sé, per tenere in vita un bosco destinato a distruggersi e perdersi per sempre... un bosco senza più guardiani.
L'artefatto emise un'ombra fumosa che prese la forma di un druido dalla carnagione pallida e dalle vesti evanescenti. "Siete voi... siete di nuovo qui."

Mentre Lucian, Ivan e Kimar discutevano con il Bastone della Vita, Gordianus, Krisonna e Azalorn ricevettero il messaggio dei loro amici. Si teletrasportarono nel bosco, il punto più vicino alla cattedrale dove si poteva giungere con la magia, quindi seguirono il sentiero fino alla radura, dove l'artefatto stava spiegando ai loro tre compagni come distruggere la Cattedrale.
"Distruggetela per me. Vendicherete le anime dei miei padroni e renderete giustizia alla natura di questo posto, devastata dall'influenza nefasta di quell'edificio."
"Ma come fare?" Chiese Lucian.
"C'è un luogo nella Cattedrale... costruito dai suoi nuovi inquilini, la Confraternita Arcana. E' chiamato la Polla del Potere, e viene utilizzato per attingervi potere oltre la soglia normalmente consentita da questo piano. La Polla è un concentrato di energia arcana. Io posso distruggerla, basterà gettarmi dentro di essa e farò in modo di scatenare una terribile reazione a catena, che raderà completamente al suolo la Cattedrale."
"Ma il nostro compito è salvare Gelb..." Rifletté il mezzelfo.
"Gelb è un costruttore di golem, esseri viventi artificiali che hanno il solo scopo di distruggere e creare scompiglio... Gelb è un nemico dell'ordine naturale. I suoi golem sono macchine di distruzione. Non mi interessa il suo destino."

Il gruppo sradicò il bastone da terra. Immediatamente il verde, l'erba e i fiori iniziarono ad appassire. "Sbrighiamoci, prima che il bosco cada del tutto rivelando che qualcosa è cambiato." Suggerì il druido evanescente, emanazione del bastone. "Vi rivelerò la strada per raggiungere la polla. Seguite le mie indicazioni." Aggiunse.

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