aprile 22, 2007

5.06 - Tenebrosa

Il lago sotterraneo riempiva quasi fino al bordo la gigantesca spelonca male illuminata che si allargava per qualche decina di metri in ampiezza e in larghezza. Al centro del lago si ergeva una struttura, un edificio fortificato costruito su un'isola naturale che emergeva dalle acque nere. Un ponte di legno e pietra collegava l'isolotto ad un passaggio al di sopra della riva fangosa.
Quando il gruppo di avvicinò, si accorsero che un piccolo numero di persone stava attraversando il ponte proprio in quel momento. Furtivamente, Lucian volò verso l'alto nascondendosi tra le ombre. Grazie alla sua visione crepuscolare riusciva a vedere abbastanza chiaramente quello che stava accadendo, perché sia il ponte che la piccola fortezza erano illuminate da bracieri sui quali spendevano fiamme magiche.
Un gruppo di servitori armati e corazzati trasportava verso la fortezza la cassa di metallo che Mara ed i Pugnali di Cristallo stavano seguendo. Lì all'interno doveva trovarsi il corpo di Gamnan, almeno secondo quanto i Pugnali di Cristallo avevano loro rivelato. Tre figure che sembravano avere un certo livello di comando seguivano i soldati: una sacerdotessa vestita con una armatura dalle forme terrificanti, un giovane Creepian che sulle spalle portava una lunga falce, una figura incappucciata.
"Controlla che Madre Shremmel abbia tutto sotto controllo. - Ordinò l'uomo avvolto nel mantello al mietitore. - Non voglio essere disturbato."
L'altro prese con sé quattro servitori e si avviò pr la scalinata di pietra che conduceva alla spiaggia. Lucian volò giù per avvisare i suoi compagni, prima che potesse beccarli sulla strada per il santuario di Madre Shremmel. Il gruppo si ritirò fin davanti alla piccola cavità con altare dove giaceva il corpo della chierica. Gordianus si immerse nel lago per nascondersi. Gli altri si piazzarono all'interno.

Quando gli uomini al seguito del mietitore giunsero al tempio, Lucian e gli altri scattarono fuori e li accerchiarono, ma il Creepian fermò la battaglia con un gesto.
"Chi siete?" Domandò agli assalitori. "E che intenzioni avete?"
Gli avventurieri si guardarono per un attimo fra loro, poi guardarono Mara. Effettivamente si chiesero perché stessero rischiando la vita, e per cosa. Era poi così importante recuperare quella cassa, o scoprire che fine facesse?
"Io sono Golmore, al servizio di Darlenok. - Proseguì il capo della piccola spedizione, - E vi avverto, se avete intenzione di proseguire verso la Cattedrale, sarò costretto a fermarvi."
La minaccia non sembrava tanto intimidatoria. Gli avventurieri erano in sei contro uno e quattro soldati, che sicuramente non erano alla loro altezza. Avrebbero potuto schiacciarlo velocemente.
"Vedete questa falce? - disse Golmore indicando la lunga lama ricurva dietro la sua schiena - Si chiama Tenebrosa. E' in grado di uccidere un uomo con un solo colpo. Voi siste di più in numero e in forze... l'esito di questo scontro, se decideste di non ritirarvi, sarebbero scontate. Ma prima di morire, porterò con me almeno uno di voi. La domanda che dovete farvi è... siete disposti a sacrificare la vita di una persona del vostro gruppo per la vostra missione?"
Krisonna, Lucian e Ivan si guardarono negli occhi. Mara e il ranger erano già a distanza di falce. Avrebbero dovuto ritirarsi? O si trattava di un inganno? Ma l'espressione di Golmore era imperscrutabile. Gli sguardi si incrociarono su Mara, come se lei da sola potesse prendere una decisione per tutti. Ma alla fine, era chiaro ciò che sarebbe successo. Avrebbero rischiato.

Mara colpì Golmore alle spalle e Lucian sferrò contro di lui una serie impressionante di fendenti con entrambe le sue lame. Il Creepian sfoderò la falce con velocità incredibile e selezionò il più debole tra i due avversari che si trovava di fronte: la mezzelfa. Nel frattempo Gordianus, richiamato dai rumori della battaglia, emerse dall'acqua e si lanciò contro i soldati, che già avevano accerchiato Ivan. Quelle creature non erano umane: schivarono una palla di fuoco di Krisonna come degli acrobati e si mossero sul terreno fangoso con velocità inaudita. Sembravano nonmorti, ma la loro velocità era pari a quella di un essere umano duramente allenato. Gordianus soffiò su di loro ma il suo soffio gelido non ebbe alcun effetto. La spada di Ivan però, sembrava poterli uccidere.
Golmore rigirò la sua falce e colpì Mara una, due... tre volte. La lama a mezzaluna apriva profondi squarci nel corpo della ladra, ma lei non si ritirava. Infine il Creepian roteò tenebrosa e issò verso l'alto la falce con tutta la sua forza. La lama afferrò il corpo della mezzelfa e lo sollevò in alto, squarciandolo in due pezzi. Gli occhi brillanti di Mara si spensero prima che tornasse a toccare terra.
"Prima di morire, trascinerò un altro di voi nella tomba!!!" Gridò il Creepian, in preda ad una frenesia soprannaturale. Era come se il sangue lo avesse eccitato oltremodo. Mentre Ivan e Gordianus davano il colpo di grazia ai suoi soldati, tenebrosa si accanì su Lucian. Ma Krisonna aveva altri piani. Utilizzando una forma alternativa del teletrasporto, scambiò di posto il ranger, ormai ferito gravemente, con il mezzodrago. L'arma di Gordianus si abbatté su Golmore uccidendolo. Il Creepian crollò in ginocchio sputando sangue dalla bocca:
"Darlenok... mi vendicherà..." Disse, e stramazzò al suolo.

aprile 21, 2007

5.05 - Madre Shremmel

Scivolarono nel cunicolo che scendeva buio oltre la botola segreta nella stanza di Delock, che a quanto pareva doveva essere il capo degli ogre di Fanghurst, ma che al momento non era presente nel covo. Meglio così. Krisonna afferrò una torcia e seguì Gordianus, che con la sua scurovisione poteva aprire la strada senza pericolo.
A metà discesa udirono rumore di acqua, e la presenza di un corso d'acqua fu confermata quando il paladino affondò per quasi venti centimetri in una melma fangosa ai margini di un fiume sotterraneo. La corrente scendeva placida e si riversava in un lago sotterraneo poco più avanti. Di fronte a loro, dall'altra parte del fiume, era ben visibile la sagoma di un passaggio, illuminato all'interno da torce.
Gordianus prese Krisonna e la sollevò in alto, quindi iniziò a guadare il fiume seguendo Mara, che li stava precedendo. Anche Ivan si inoltrò nell'acqua. Lucian invece tentò di saltare oltre. Le sue capacità di ranger gli permettevano di non affondare nel fango, quindi poté prendere la rincorsa e lanciarsi oltre. Purtroppo valutò male le distanze e si schiantò nell'acqua ad un passo da Krisonna e Gordianus.
Il rumore attirò l'attenzione di qualcuno. Madre Shremmel, una sacerdotessa malvagia che aveva fatto di quel luogo la sua personale area votiva, si avvicinò furtivamente e si accorse che il suo santuario stava per essere profanato. Senza pensarci due volte scagliò un distruggere viventi su Krisonna, poi una colonna di fuoco su di lei e sul paladino. Gli avventurieri reagirono velocemente all'attacco, circondandola e attaccandola su più fronti. La vecchia sacerdotessa vestiva armature pesanti che sembravano arrugginite e corrose dagli anni, ma che non avevano perso nulla del loro valore protettivo. Comunque, prima che Ivan potesse liberarsi dal fango e avvicinarsi, la sacerdotessa era stata già abbattuta dagli altri e giaceva morta nella fredda melma.
Esplorarono la zona illuminata oltre la porta. C'era un piccolo tempio dedicato ad un presunto culto sconosciuto. Krisonna notò che il simbolo del piccolo affresco dietro l'altare era lo stesso del simbolo sacro di legno che Madre Schremmel portava al collo: quattro mani mozzate legate insieme per i polsi, disposte a croce. Né la maga né il paladino conoscevano quel culto. Comunque l'altare era sporco di frattaglie animali, resti di sacrifici avvenuti ripetutamente. Attorno all'altare c'erano numerose armi disposte su rastrelliere ordinate, come fossero offerte votive.
Mara si avvicinò e disattivò una trappola, ma le armi era quasi tutte di ordinaria fattura.
Decisero di proseguire verso il lago, che sembrava estendersi esattamente al di sotto della Cattedrale.

aprile 12, 2007

5.04 - La Cripta dei tre fondatori

Si spostarono a sud, in direzione della Cattedrale, che restava sempre visibile al di sopra degli alberi e delle nebbie. Scendendo a valle la nebbia si fece più fitta, e la vegetazione più rada. La luna splendeva alta in cielo e donava alle felci e alle piante una luminescenza soprannaturale.
Mara utilizzava i suoi talenti da ranger per non perdere la direzione e si sposta in testa alla spedizione tra un albero e l'altro. Quando la foresta lasciò il posto ad una brulla pianura di ciottoli e terriccio nero, si accorsero di non aver più punti di riferimento, a parte la minacciosa Cattedrale che si ergeva a poche centinaia di metri da loro.
"Possiamo aggirare la Cattedrale alla nostra destra o alla nostra sinistra." Riferì Mara. Decisero di aggirarla verso sinistra, in senso orario. I ciottoli si trasformarono in schegge taglienti di pietra vetrosa, il terriccio in una sabbia fine del colore della nebbia. Di tanto in tanto si imbatterono in un cadavere quasi disseccato, abbandonato in terra, ultima testimonianza di chissà quale scontro passato. Poi giunsero ad un crepaccio, una fenditura artificiale all'interno della quale era stato scavato una sorta di percorso circondato da colonne, che terminava in una specie di santuario. Delle persone stavano colloquiando all'interno della struttura. Mara scivolò via furtiva. Gli altri si appostarono per udire qualcosa.
"...non c'è bisogno di rinforzare le difese della cripta di Fanghurst, c'è Madre Shremmel lì sotto, è abbastanza sicura. Invieremo altri uomini presso le catacombe." Chi parlava aveva una voce profonda e autorevole. Dal santuario uscirono un uomo in armatura leggera con una lunga falce dietro la schiena, ed una donna dalle vesti lussuose tipiche di una sacerdotessa.
"Sono due del gruppo che il Bastone ci ha descritto quando gli abbiamo chiesto informazioni su chi aveva preso possesso della Cattedrale di recente, - ricordò Krisonna a Lucian - due del gruppo che ha sterminato i druidi."
Decisero di tornare sui loro passi: a quanto pareva entrare dalla Cripta rimaneva la soluzione migliore. Si diressero a sud-ovest dell'edificio, fino ad incontrare le tre colonne. Alle spalle delle colonne, un ogre stava sorvegliando l'ingresso. Mara lo uccise in un sol colpo, prendendolo di sorpresa. All'interno della struttura ce n'erano altri, ma il gruppo non aveva tempo da perdere con le mezze calzette. Impugnate le armi si fecero strada attraverso i corridoi umidi e polverosi della cripta, abbattendo ogni ogre che si parava loro di fronte. C'erano trappole di buona fattura da superare, con l'aiuto della ladra dei Pugnali di Cristallo ne evitarono alcune, ed altre semplicemente le subirono. Giunsero nella stanza principale del complesso, in parte riadattata da sepolcro a dimora degli ogre al comando. Uno di loro era un ogre-magi, l'altro un discreto combattente. Nulla che le lame di Lucian, Gordianus e Ivan non potessero gestire, o che la magia di Krisonna non potesse sbaragliare. Alleggerirono i corpi e raccattarono dalle stanze tutto quanto potesse essere usato o rivenduto, quindi si misero alla ricerca del passaggio che conduceva all'interno della Cattedrale.

aprile 07, 2007

5.03 - Il Bastone della Vita

Dopo un lampo, una sensazione di freddo improvviso ed un brivido, l'intero gruppo si trovò teletrasportato ad un passo dalla Cattedrale di Lame. O almeno così avrebbe dovuto essere, perché si trovarono d'un tratto avvolti da una fitta vegetazione, da una cappa di umidità mostruosa e da un caldo soffocante. Doveva trovarsi nel mezzo del deserto dorato, e invece sembrava di essere comparsi in una giungla tropicale.
"Seguitemi - Disse Mara - dobbiamo raggiungere la radura del bastone."
Si incamminarono nella foresta.
"Quando l'emissario cadde, ormai mezzo secolo fa, la Cattedrale morì con lui. Gli avventurieri da ogni parte del continente si precipitarono nell'edificio per depredarlo di ogni ricchezza. Molti perirono a causa delle trappole ancora attive e delle creature che non avevano abbandonato la loro casa tanto velocemente quanto avevano previsto. Nel giro di pochi mesi, comunque, l'edificio era stato completamente esplorato e ripulito da ogni cosa che potesse essere rivenduta per un prezzo."
Mara continuava a raccontare mentre la spedizione procedeva verso ovest. La vegetazione si aprì più volte rivelando la sagoma nera e imponente della Cattedrale di Lame, avvolta tra le nebbie e circondata dalla foresta, una struttura in pietra nera e metallo contorto che si sollevava dal suolo per oltre un centinaio di metri di altezza... colossale e grottesca allo stesso tempo.
"Anche io esplorai questa zona allora. Ma tornai anche più in là, quando questa foresta iniziò ad espandersi attorno alla Cattedrale. Un cerchio di druidi si stabilì qui e decise di porre fine alle esplorazioni, all'avidità e alle morti per avventatezza. Immersero la Cattedrale in una fitta foresta che impedì per decenni a chiunque di raggiungere la fortezza che si elevava nel suo cuore."
Giunsero ad una radura. La nebbia sembrava non voler entrare in quel luogo, e piccoli gruppi di piante verdi avevano dato alla luce cespugli di fiori. Al centro della radura era conficcato un bastone, dalla punta ritorta, di legno nodoso.
"E come mai adesso si può di nuovo raggiungere la Cattedrale?"
Mara si avvicinò lentamente al centro della radura. Un silenzio soprannaturale sembrava aleggiare in quel posto. Nemmeno i versi degli animali o il frusciare delle fronde sembravano raggiungerlo.
"Perché i druidi sono stati tutti sterminati. Dal primo all'ultimo. Dai nuovi inquilini della Cattedrale, meno di un anno fa. Tutto ciò che resta di loro è questo bastone, il Bastone della Vita, che nel contempo è l'unico artefice della presenza della foresta, ora che il cerchio è stato distrutto."
Mentre si avvicinavano, dal bastone sembrò emanarsi una strana aura di magia, come un condensato di potere dalla consistenza fumosa. Una voce risuonò nell'aria: "Voi chi siete?"
Una figura evanescente prese forma di fronte al grupo, proprio sopra il bastone, che restava saldamente conficcato in terra. Sembrava l'immagine di un umanoide, avvolto in lunghe vesti verdi e nere, con fluenti capelli neri, un falcetto in mano, occhi bianchi come quelli di un cadavere e pelle di un pallore lunare.
"Si tratta di un'emanazione del bastone stesso. - spiegò Mara - Non è uno spirito, è solo un'illusione creata dal bastone per interagire con noi. Possiamo parlare con lui e chiedergli di esserci di aiuto nella nostra ricerca."
Così domandarono al bastone quale fosse il modo migliore per introdursi nella Cattedrale. A quanto pareva, la struttura presentava diversi ingressi su diversi livelli. Al livello del terreno quello più opportuno sembrava essere una cripta i cui livelli sotterranei conducevano all'interno della Cattedrale.
"Cercate tre colonne in una distesa di pietre e morte, loro le chiamano i tre fondatori. Cercatele. Alle loro spalle giace l'ingresso della cripta. Dovrete farvi strada con la forza, alla fine del condotto troverete l'ingresso per la dimora dell'emissario."
La figura evanescente si dissolse. Krisonna avrebbe voluto portare via il bastone, ma Mara la avvertì che il bastone poteva essere impugnato solo da un druido, e che sradicandolo da terra l'intera foresta sarebbe scomparsa in brevissimo tempo, destando attenzioni non desiderabili.

aprile 01, 2007

5.02 - La cassa d'acciaio

Prima di dirigersi al borgo della seta, il quartiere nobile di Keremish, gli avventurieri si fermarono da Bree, alla Cattedrale della Dea Madre.
La Custode del Culto li accolse non appena terminò di celebrare le onoranze funebri per i soldati ed i ladri morti durante l'assalto al covo segreto dei Pugnali di Cristallo. Era facile distinguere le casse da morto che racchiudevano il corpo di uno dei ladri da quelle che conservavano il corpo di una delle guardie: le prime, molto essenziali, vennero rapidamente caricate su un carro, una sull'altra, per essere scaricate senza alcuna cerimonia aggiuntiva nella fossa comune. Se anche avessero avuto dei parenti in vita, non si sarebbero mai presentati al funerale, per paura di essere coinvolti. Le casse delle guardie invece avevano ognuna una carrozza ad attenderle, e a chi non poteva permettersela il Duca stesso aveva fornito il denaro. Ghirlandate con corone di fiori, sarebbero state portate al cimitero, per essere sepolte sotto una lapide con il nome del defunto ben leggibile.

"In cosa posso aiutarvi, stavolta?" Chiese Bree.
Lucian iniziò un lungo riassunto che metteva Bree al corrente di ogni dettaglio delle indagini svolte dagli avventurieri fino ad ora. Il ranger le parlò del fatto che la gilda dei Pugnali di Cristallo era interessata a mantenere l'ordine mentre le Mantidi Notturne volevano in qualche modo dominare la città.
"C'è una differenza tra le due Gilde, - spiegava il mezzelfo - i Pugnali di Cristallo hanno interesse che Keremish resti esattamente com'é, le Mantidi Notturne vogliono sovvertire l'ordine attuale e creare condizioni ancora più favorevoli per i loro loschi affari. Occorrerà fare una scelta, prima o poi."
La sacerdotessa non si lasciò turbare: "La Gran Sacerdotessa non ritiene che sia ancora giunto il momento delle scelte forzate. La Chiesa di Sinth propone la sua terza via: cambiare Keremish in meglio, una città dove le gilde criminali non esistano. Che i loro affari rispettino la buona etica o che siano spregevoli, restano comunque dei ladri. Chi ruba per fame non è meno ladro di chi ruba per avidità, sebbene le motivazioni del primo siano più condivisibili."
Infine chiesero di Milos.
"Le sue condizioni sono stabili - Riferì Bree - Non poteva essere altrimenti, visto il suo caso."

Si diressero da Carden, presso la torre della Gilda Arcana. Lucian la disturbò durante una lezione con alcuni giovani apprendisti, per chiedere della cassa di metallo che Teg Maine si era fatto recapitare. Carden non impiegò molto a capire di cosa si trattasse, soprattutto visto che il ranger aveva con sé alcune informazioni fornitegli a riguardo dai Pugnali di Cristallo.
"Il corpo di Gamnan... l'emissario di Melpheron che cinquant'anni fa tentò di conquistare parte del continente a sud di Keremish. Forse Teg Maine vuole resuscitarlo. Sarebbe un potente alleato."
"Ma ci sarebbero due emissari." Constatò Lucian.
"No. - Spiegò la maga - Anche se Gamnan resuscitasse, l'emissario è unico ed è già all'opera. Gamnan potrebbe aiutarlo nel portare a termine i suoi piani di terrore, ma resterebbe solo uno dei tanti suoi servitori."
Carden spiegò che Gamnan era il responsabile della genesi della Cattedrale di Lame nel deserto dorato. Quando Gamnan fu sconfitto, la cattedrale morì assieme a lui. "Una struttura imponente, ma oramai è solo un ammasso inerte di pietra e metallo. Molti avventurieri l'hanno esplorata in questi decenni, depredando il possibile e liberandola da gran parte dei mostri che la infestavano. Ormai da tempo è considerata solo una colossale costruzione in rovina, anche se è possibile che sia stata scelta come dimora da creature giunte successivamente alla sua caduta."

All'apice della giornata, il gruppo attivò il meccanismo segreto presso una delle piazze del quartiere nobile e si inoltrò nel traboule che conduceva a Piazza Padella. Lì aspettarono per ore. Calò la notte e cominciavano a pensare che i due membri dei Pugnali di Cristallo ancora liberi avrebbero potuto non passare di lì per giorni. Ma nel bel mezzo della notte, il passaggio segreto si aprì ancora ed entrarono Adranth e Mara. Ivan, Krisonna e Lucian avevano già fatto la conoscenza della mezzelfa. Adranth invece era un umano dall'aspetto molto sicuro di sé, che sembrava essere riuscito ad unire le sue capacità da ladro con il culto della Dea Madre. Indossava vesti leggere da ladro, un simbolo sacro, una strana lama la lancio e diverse borse per gli arnesi da scasso. Fu lui a parlare, Mara se ne restava taciturna in disparte.
"Una nave è salpata per la costa sud del deserto dorato. Teg Maine e la cassa contenente i resti di Gamnan erano a bordo. Questo può significare solo una cosa: la cassa è stata inutile allo scopo per cui l'avevano trasportata fin qui. La stanno riportando alla Cattedrale di Lame."
Il piano di Adranth era quello di rendere pan per focaccia alle Mantidi Notturne. Se avessero scoperto cosa stava accadendo alla Cattedrale, avrebbero avuto la possibilità di guastare i loro piani o, al limite, di ricattare la gilda avversaria affinché le informazioni non si diffondessero. Mara sarebbe andata alla Cattedrale. Era già stata lì, avrebbe potuto utilizzare un teletrasporto. Adranth avrebbe tentato di trovare un modo per salvare i prigionieri.
Gli avventurieri decisero di seguire Mara.