giugno 29, 2006

1.12 - Scontro finale

Dopo aver trascorso un paio di giorni nella tana di Valesid, per curare le ferite e riprendere le forze, gli avventurieri decidono di riprendere le indagini. Mentre Ega li precede per fare alcuni acquisti, il resto di loro ridiscende il picco del drago per tornare a Keremish, dove probabilmente il Duca avrà emanato un bando di cattura nei loro confronti.

Giunti in città ritrovano la pioggi perenne, il cielo grigio illuminato da flumini, i negozi chiusi e l'atmosfera tetra che caratterizza i vicoli in questo periodo. Si dirigono verso il pozzo che nasconderebbe l'ingresso secondario segreto al covo di Whisper. Purtroppo MacBain li ha anicipati. Appena si avvicinano al pozzo una trappola con allarme scatta inesorabile e gli avventurieri si ritrovano circondati dalle guardie. Come se non bastasse, dal cielo si avvicinano minacciosi i gargoyle lama. Gabriel scocca un freccia verso il governatore, uccidendolo. Poi tenta di fuggire volando grazie alla sua nuova gemma magica, ma viene inseguito dai gargoyle e durante l'inseguimento finisce per causare involontariamente la morte di due cittadini innocenti, uno dei quali era una piccola bambina.

Soverchiati dalle guardie sono costretti ad arrendersi e vengono condotti alla fortezza ducale e sbattuti in cella. Il carceriere Gruveth li mette al corrente della situazione: Gabriel e Ivan saranno giustiziati in quanto portatori di tatuaggi cremisi, gli altri sranno processati l'indomani.

Più tardi il Duca, il principe Larshell e la dama Algrin chiedono di poter vedere i prigionieri. Assieme a loro c'è anche l'ambasciatore MacBain, stranamente vivo e vegeto. Il Duca esprime la sua delusione e il disappunto per essersi fidato di loro, poi si allontana con suo figlio. Gli avventurieri capiscono in due secondi che Whisper ha preso il posto di MacBain. Lucian, non appena MacBain si avvicina, gli conficca un dito in un occhio, cavandoglielo del tutto. Gridando per il dolore, il falso MacBain viene scortato dalle gurdie in infermeria. Algrin, sfruttando il momento di assenza delle guardie, apre la pota della cella e indica loro una via di uscita: lo scivolo usato per disfarsi dei cadaveri dei prigionieri morti in cella, che conduce alla parete della scogliera.

La dama ammette di aver creduto ai racconti degli avventurieri e di essersi intrufolata nella stanza del duca: ha trovato delle lettere a lui inviate da Whisper che testimoniano il fatto che i due sono in combutta, e poi alcuni oggetti che potrebbero essere parte dell'artefatto che stanno cercando: un anello, delle pergamene, un fodero di spada. Lucian stordisce Algrin con un pugno per far credere che sia stata sopraffatta, quindi tutti si lanciano nello scivolo.

Lo scivolo conduce ad una sporgenza a strapiombo sul mare in tempesta. Le guardie raggiungono l'esterno del castello e bersagliano con le loro balestre gli avventurieri. MacBain si accorge che Azalorn sta portando il fodero della spada, parte dell'artefatto oscuro che l'emissario sta cercando di ricomporre. Dal cielo giunge lo stregone dei tuoni e dei corvi suo alleato. Due enormi ali da angelo nere si spalancano sulla sua schiena e Whisper attacca l'avventuriero, che grazie all'anello trovato da Algrin adesso è in grado di volare e resistere ai fulmini. Ivan, facendo ricorso al suo carisma, fa notre alle guardie che quello non può essere MacBain! Le guardie, spaventate, fuggono rientrndo nel castello. Ma da una delle torri ecco riapparire i gargoyle, e il combattimento si fa cruento.
Antallen, Lucian e poi anche Gabriel finiscono in mare gravemente feriti, ma prima gli avventurieri riescono a sconfiggere lo stregone e ad uccidere un apio delle tremende creature volanti. Azalorn, raggiunto dai gargoyle, precipita sul tetto del castello.

Quando tutto sembra perduto, Xilock e il drago d'argento Valesid giungono in aiuto degli avventurieri. Xilock porta in salvo Azalorn e Valesid si unisce a Ivan nel combattimento contro Whisper. Il drago, colpendo il fodero con una potente artigliata, lo danneggia. Giusto il tempo per Ivan di allontanarsi, e l'artefatto esplode, investendo con la sua tremenda forza d'urto sia il drago che il giullare malefico.

giugno 14, 2006

1.11 - La congiura di Valisid

Lucian e Gabriel giungono presso il cortile delle esecuzioni proprio nel momento in cui la folla, terrorizzata, ferita e in preda al panico, sta fluendo caoticamente via dal campo di battaglia. Nel frattempo Antallen viene sopraffatto dalle guardie e picchiato fino a perdere i sensi. Lucian si lancia verso il patibolo nel tentativo di fermare le guardie, ma i soldati lo circondano e anche se il mezzelfo riesce a farne fuori qualcuno, gli altri trascinano via la prigioniera, Gilden, all'interno del castello, chiudendo la porta alle loro spalle.
Ivan viene raggiunto da uno dei fulmini dello stregone dei corvi prima che Gabriel, sfruttando la capacità volante del suo stocco, possa impegnarlo in un corpo a corpo. Raggiunto dalla scarica elettrica, anche il guerriero viene messo fuori combattimento.
Ma Azalorn, facendo fuoco con le sue pistole, ferice gravemente l'incantatore. Nel frattempo la mezzelfa impegnata nello sterminare i possessori dei tatuaggi maledetti si accorge di Ivan e di Gabriel: due enormi ali si spalancano sulla sua schiena e subito dopo si solleva in volo per uccidere il ladro. Ma durante il combattimento si rende conto che né il guerriero né Gabriel sono preda della frenesia, e rivolge la sua spada a due mani contro Vanagard.
Il ricercatore ha infatti sconfitto Whilelm, il pistolero contro cui stava combattendo.
Xilock, divenuto invisibile, suggerisce a Lucian di abbandonare il cortile prima dell'arrivo dei balestrieri, e aiuta il gruppo ad uscire dalla fortezza. Gabriel, prima di scappare, recupera Whilelm, quasi privo di vita.

Su indicazioni di Xilock gli avventurieri lasciano la città e risalgono il crinale della montagna che getta ombra su Keremish fino a giungere, dopo diverse ore di salita, ad una caverna, vicino alla cima. E' la tana di Valesid, il drago di argento femmina che sotto forma di mezzelfa stava combattendo Vanagard mentre il gruppo si metteva in salvo.
Xilock è già sul posto, Valisid raggiunge la sua tana poco più tardi. I due spiegano agli avventurieri che fanno parte di una piccola società segreta che lotta per la destituzione del duca di Keremish. Oltre a questo, il drago d'argento svela agli avventurieri particolari preziosi sul Teschio Cremisi e l'artefatto maledetto ad esso collegato...

giugno 10, 2006

1.10 - L'Esecuzione di Gilden

Nonostante tutti i tentativi di salvare Gilden dall'esecuzione, a causa dell'editto ducale che mette a morte chiunque sia stato trovato con i tatuaggi cremisi addosso, gli avventurieri non ottengono i risultati sperati. Non resta loro che presentarsi presso il cortile interno e tentare un salvataggio diretto.

La folla è impaziente di vedere l'ennesimo assassino penzolare dalla forca. Ega nota Xilock, il consigliere elan del duca, che sta osservando la cerimonia in disparte. Azalorn, Ivan e Antallen si avvicinano e tentano di saperne di più riguardo alle decisioni del duca. Xilock ritiene che l'editto sia una normale conseguenza della situazione esasperata che si è creata in città in seguito agli omicidi, e anche se lui si espresso con parere contrario all'editto, non può fare nulla per impedire che la legge sia applicata. Nel frattempo Ega tenta di raggiungere il patibolo e viene fermato dalle guardie. In prima fila c'è Vanagard, che si sta godendo lo spettacolo.

Quando Gilden entra nel cortile scortata dalle altre guardie e dagli esecutori, Ega lancia su di lei un Rimuovi maledizione. L'incantesimo fa svanire per qualche secondo i tatuaggi, confermando che si tratta di una qualche maledizione magica, ma il gesto del libran viene perseguito immediatamente: le guardie lo pestano e lo trascinano lontano dal luogo dell'esecuzione, che può quindi proseguire. Il Duca si affaccia al balcone con Algrin e il principe Larshell. Vengono letti i capi di accusa mentre i boia prepara la condannata alla morte. Ma quando è il momento giustiziarla, un colpo di pistola colpisce in pieno petto l'esecutore. Il boia si trasforma, riassumendo le sembianze di Whisper, il giullare che tutti a corte stanno cercando da giorni. Chi ha sparato è un pistolero che avanza sui cornicioni delle mura impugnando due pistole con baionetta. Vanagard si lancia immediatamente contro di lui sfoderando lo stocco. Il giullare invece solleva la sua verga magica e immediatamente alcune persone tra la folla vengono colte da frenesia omicida: portano anche loro i tatuaggi!

Nella confuzione, Xilock incarica il gruppo di portare in salvo Gilden e spicca il volo per tentare di catturare Whisper, ma dalla folla si solleva volando un altra figura: circondato di corvi neri uno stregone attira su di sé le cariche dei fulmini e colpisce con una folgore l'elan, che precipita privo di sensi. Ivan, possedendo anche lui i tatuaggi, è in preda alla frenesia e sta massacrando popolani innocenti. Le guardie lo circondano per abbatterlo. Azalorn cerca di raggiungere Ega per fargli riprendere i sensi, Antallen con un salto mortale scavalca la folla e tenta di raggiungere Gilden. Whisper si tramuta in sangue e scivola via abbandonando la scena.

Nel cortile altri due personaggi di indubbia potenza si rivelano: una mezzelfa in armatura scintillante dai lunghi capelli argentei e una strega dalle fattezze di donna. Ma mentre la prima si scaglia contro i cittadini in preda alla frenesia per fermarli, la seconda si fonde con una delle vetrate, la quale esplode sollevando una nuvola di schegge che turbina contro gli innocenti maciullando e straziando carni. A quel punto la mezzelfa si volta e sgranando letteralmente le mandibole soffia contro la massa di schegge impazzite incendiando nel contempo la forza invisibile che le anima. I pezzi di vetro cadono a terra tra i cadaveri e il sangue mentre un profilo spettrale fugge in cielo.

Quando Antallen raggiunge il patibolo un fulmine lanciato dallo stregone che fluttua in aria lo coglie in pieno. Riesce comunque a liberare Gilden dal cappio, ma la cacciatrice di streghe sembra in preda alla frenesia dei tatuaggi. Ivan, che è riuscito a resistere agli impulsi omicidi, è costretto in ogni caso a uccidere qualche guardia per apirisi una via di fuga. Ma le guardie aumentano man mano che la folla esce dal cortile in preda la panico. Mentre Azalorn tenta invano di far riprendere Ega, Antallen si trova circondato dai soldati del duca.