giugno 23, 2007

6.05 - Gelb viene rapito

Il cancello della villa di Gelb era stato sfondato, del golem di guardia non c'era traccia.
Vedendo arrivare una soldato dell'ordine cremisi di guardia, lo fermarono per chiedere spiegazioni.
"C'è stata un'operazione di irruzione e cattura, signore. - spiegò il giovane soldato - Pare che quel mago fosse un membro degli eversori."
"E chi sarebbero questi... eversori?" Domandò con cautela Lucian.
"Sono coloro che non riconoscono l'autorità del comandante Zark e che rifiutano di accettare il regime militare accordato da Duca. Sono già stati emanati diversi ordini di cattura. Chi non lascia la città viene catturato e messo in prigione, signore."
Il mezzelfo ringraziò la guardia per la cortesia. I suoi due compagni, coperti da cappe scure, rimanevano lontani. Attesero che il soldato si allontanasse poi decisero di entrare nella tenuta e salire lungo il sentiero fino alla villa, che dominava la cima della collina, circondata da alberi alti e pizzuti. Non c'erano guardie intorno, ma nel prato ai lati del sentiero notarono le carcasse di alcuni golem di guardia. Quando giunsero davanti alla casa di Gelb, un soldato li scorse dalla porta e uscì tendendo il palmo della mano verso di loro.
"Fermi! Fermi! E' in corso un operazione militare."
"Eravamo venuti per incontrare Gelb. - Inventò Lucian - Avevo ordinato un... golem da guardia... un cane. Meccanico. Volevo sapere a che punto erano i lavori."
"Dubito che potrà ritirare il suo lavoro, signore. Gelb è accusato di tradimento."
Il mercenario strinse gli occhi e sbirciò sotto il cappuccio del ranger.
"Ehi! Ma lei è Lucian Kalashtar! - esclamò - Signore sono onorato di fare la sua conoscenza. Sappia che se mi sono arruolato è stato per seguire il suo esempio e diventare un giorno un vero avventuriero!"
"Grazie... Grazie..." Rispondeva Lucian imbarazzato. Ma nonostante insistesse, non riusciva ad ottenere il permesso di passare. Kimar si accorse che all'interno della casa stavano recitando incantesimi. Dovevano affreattarsi. Riferì cosa aveva sentito al ranger.
"Cosa sta accadendo?" Domandò Lucian.
"Un interrogatorio, credo. - Rispose titubante il giovane. - Ora devo rientrare, stavamo aspettando un ospite affinché interrogasse il prigioniero. Probabilmente è arrivato!"
Ma un'altro soldato si affacciò dalla porta, intimando la giovane guardia di accompagnare gli ospiti al cancello. "Venite, seguitemi per favore..." Chiese il soldato. Appena scesi una decina di passi, Ivan e Lucian assaltarono il poveretto stordendolo. Poi tornarono alla villa.

Utilizzarono il loro piano più collaudato. Entrare e fare un macello.
Appena affacciatisi alla porta, notarono che l'ingresso era al primo piano e che nel salone al piano inferiore era stato aperto un portale. Un mago spinse Gelb attraverso il varco dimensionale, poi si accorse degli ospiti. Ivan e Lucian lo riconobbero subito. Era lo stesso ceffo che avevano affrontato al cimitero qualche mese fa, un esponente della Confraternita Arcana.
Il mago ordinò alle guardie di attaccare. Fu l'ultima parola che poté pronunciare perché un incantesimo di silenzio avvolse l'area. Kimar tentava così di impedirgli di lanciare incantesimi.
Ivan saltò oltre il parapetto atterrando pesantemente sul parquet di legno, che si crinò e scheggiò sotto il peso del guerriero. Lucian attivò il suo anello e planò al piano di sotto.
Il ranger si scagliò sul mago ma l'incantatore, silenziosamente, riuscì a lanciare un muro di forza tra sé e il ranger. Ivan nel frattempo si trovò completamente sommerso da soldati. Senza alcun ritegno per quei giovani combattenti (molti dei quali ignari della vera natura del loro ordine) scatenò la sua furia mutando in bestia e iniziando a falciarne via uno dopo l'altro.
Lucian si accorse che il salone dove stavano combattendo possedeva una finestra a vetri sul lato sud. Volò dritto contro la vetrata sfondandola, poi si rigirò in volo e rientrò oltre il muro di forza.
Kimar si liberò del soldato che aveva di fronte, poi spiegò le sue ali piumate e decollò dal balcone all'ingresso per raggiungere Lucian.
Il ranger sferzò l'incantatore con le sue lame, ferendolo gravemente. Si accorse però che un fremito attraversò il corpo dell'avversario quando la sua spada lo colpì con particolare ferocia. Poi ci fu una vibrazione nell'energia del portale. Quando Lucian affondò di nuovo la punta della sua arma contro il mago, il colpo andò a vuoto. L'immagine illusoria svanì.

Ivan si liberò di una decina di soldati, gli altri, vedendo scomparire il loro capo, si ritirarono in fretta e furia. "Deve essere fuggito attraverso il portale, - disse Ivan - lasciando un'illusione al suo posto". Ma il portale era ancora aperto. "Saltiamoci dentro!" Propose Kimar. "Non sappiamo cosa può esserci dall'altra parte!" lo avvertì Lucian. La breccia dimensionale iniziò a collassare dopo pochi minuti. I tre erano ancora lì davanti, incerti se rischiare o meno. Poi Lucian estrasse una piuma magica di quelle che avevano ricevuto da Valisid. "Qualsiasi cosa ci accada, possiamo mandare un messaggio grazie a questa piuma e farci venire a riprendere." Suggerì il ranger. Era un piano interessante. Poteva funzionare, se non finivano uccisi appena oltre la soglia. Il portale si restringeva a vista d'occhio. Kimar si lanciò dentro, gli altri lo seguirono. Ci fu un rumore di scintille ed un lampo di luce, il passaggio si chiuse dietro di loro.

1 commento:

elan ha detto...

ciao ciao ragazzi!!
Ma gordanius sta con voi o con me??