giugno 05, 2007

5.13 - Armadale

Non appena li videro riemergere dai sotterranei del tempio, i cittadini di Keremish intrappolati nel tempio si strinsero in cerchio attorno agli avventurieri. Bree venne chiamata a rapporto e Arose le riferì quanto accaduto, quindi le chiese di poter riprendere servizio regolarmente. La custode del culto annuì silenziosamente, quindi chiamò a sé il gruppo e raccolse dalle loro mani i quattro cristalli di Armadale. Si diresse con loro verso una delle cappelle votive più riservate.
"Armadale non è solo un potente artefatto, - raccontò Bree entrando e sigillando la porta - si tratta di un'entità votata alla protezione degli esseri umani dall'avvento del Nephandum. Potrà rispondere alle nostre domande, consigliarci, indicarci una strategia."
Posò i quattro cristalli su un altare coperto da cuscini scarlatti. Le pietre, riunite a poca distanza e lasciate libere, si sollevarono in volo. Iniziarono a roteare, sempre più velocemente, fino a fondersi nella velocità in un'aureola di luce bianca. Lentamente, sotto l'aureola, apparve il volto e poi il corpo di una fanciulla evanescente. I capelli rossi erano mossi da un vento soprannaturale, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi completamente neri come se fossero stati colmi di oscurità, la pelle grigia.

"Armadale! - le si rivolse la custode del culto - Abbiamo bisogno del tuo aiuto."
La figura parlò con voce flebile, poi sempre più chiara: "Per quanto tempo sono rimasta dormiente?"
Si guardarono fra loro e fecero un rapido calcolo, si trattava molti anni, dall'ultimo avvento del Nephandum nella zona. Chiarirono la situazione attuale e chiesero consiglio sul da farsi. Ma Armadale sembrava non avere soluzioni da proporre. "In base a ciò che descrivete, l'intera città è già avvolta in un influsso di Melpheron, e dalla gravità di questo influsso è lecito supporre che l'emissario abbia già raggiunto il suo artefatto."
"Non è possibile! - Fece notare Lucian - Anche se possedessero l'elsa, il cristallo e la lama, avrebbero comunque bisogno di costruire nuovamente il fodero! Non possono averlo forgiato in così poco tempo!"
Ma Armadale spiegò loro: "L'artefatto che avete protetto e che ora è quasi completamente nelle loro mani fu usato anni fa da un altro emissario, Gamnan. Ricordo la sua cattedrale nel deserto. Ma proprio come ogni emissario genera un fulcro del terrore diverso, così richiama a sé un artefatto diverso. E' probabile che l'attuale emissario sia giunto in possesso del vero artefatto, e che quello che avete lottato per tenere nascosto fosse solo un potente oggetto magico di cui bramavano il potere."
Quindi l'artefatto era nelle mani dell'emissario, l'emissario era ancora sconosciuto. Presto una nuova cattedrale di lame (o chissà quale altro orrore) si sarebbe destata da qualche parte a Wallace per confermare il potere di Melpheron presso questa zona. "Occorre agire in fretta. Per tornare alla normalità bisogna intervenire con ordine. Se la cattedrale fosse già emersa, avremmo dovuto abbatterla. Ma per ora l'influsso di Melpheron è legato all'artefatto. Dobbiamo raggiungere quell'artefatto, e distruggerlo. Solo dopo averlo distrutto saremo in grado di sconfiggere l'emissario. Non c'è altro modo."
Armadale scomparve in un esplosione di luce più intensa. I cristalli caddero nuovamente sull'altare. "Convocate gli altri ufficiali, - ordinò Bree alle ancelle - dobbiamo elaborare un piano."

1 commento:

elan ha detto...

manca il pezzo in cui facciamo il culo a lobas (huahauhauhauah)