giugno 22, 2007

6.04 - Un alleato dall'Elysium

Gordianus ricevette le cure per le ferite inferte dai wraith, quindi fu condotto alla sua cella per riposare e recuperare le forze. Anche Azalorn, ricevuti indietro i suoi guanti magici, decise di lasciare il tempio e tornare alla locanda. Krisonna aveva alcuni studi da ultimare riguardo la creazione di oggetti magici che sarebbero potuti tornare utili.
Bree si avvicinò a Ivan e Lucian, presentando loro Kimar.
"Durante la nostra incursione nel dedalo ottaedrico siamo riusciti a recuperare un enorme golem di metallo che potrebbe rivelarsi un potente alleato, se funzionasse. - Spiegò la Custode del Culto - Ma non tutti gli incontri in cui siamo incappati per portare indietro il golem sono stati con avversari ostili." Stese la mano verso una figura incappucciata alle sue spalle. La figura si fece avanti e si tolse la cappa dal volto. Nonostante i lineamenti umanoidi, era chiaro che si trattava di una creatura non umana: gli occhi possedevano una profondità soprannaturale e un folto casco di piume gli copriva il capo, al posto dei capelli. "Si chiama Kimar, è un esterno proveniente dalle distese dell'Elysium. - lo introdusse la sacerdotessa - Probabilmente è rimasto imprigionato in quel prisma magico per più di duecento anni, e ora non è più possibile per lui tornare alla sua terra di origine. Ma potrebbe essere un utile alleato."
Bree si allontanò e Kimar si presentò ai due avventurieri. Come tutti gli avoral, possedeva un folto piumaggio che dal capo scendeva lungo la schiena e ricopriva le braccia. Estendendo le piume attorno agli arti superiori era in grado di volare. I suoi piedi invece, erano artigliati come quelli di un falco. Per il resto, aveva una forma umanoide e modi di fare gentili. Il suo scopo ora, era quello rendersi utile. La sacerdotessa gli aveva spiegato quello che stava accadendo, e non se ne sarebbe rimasto con le mani in mano.

Si spostarono camminando verso la navata centrale. Mara venne loro incontro chiedendo di poter parlare con Kimar. L'avoral era sorpreso, non conosceva ancora nessuno qui ed ora questa mezzelfa dall'aspetto esile e dai lunghi capelli bianchi gli chiedeva udienza come se potesse disturbarlo. "Voi siete un Guardinal vero?" Chiese Mara. Aveva riconosciuto la stirpe di Kimar dal suo aspetto. "Io e Adranth eravamo dei devoti alla vostra razza, da quando ci siamo conosciuti. Quando Adranth è morto, ho pensato che la sua anima potesse raggiungere l'elysium e riposare in quelle terre... come avrebbe voluto. Ma il cataclisma, i terrori ancestrali, tutto quello che è accaduto... non posso credere che il suo spirito sia disperso nel freddo piano sidereo. - Mara guardò verso il basso, per nascondere eventuali lacrime - E' per questo che io continuo a combattere anche adesso che lui morto. Se riusciremo un giorno a porre fine a tutto questo, lui potrà raggiungere la tua terra madre, ed io quando sarà la mia ora lo raggiungerò a mia volta."
La ladra frugò in un borsellino della sua cintura e ne estrasse alcune gemme magiche.
"Se tu sei qui, forse quel paradiso esiste ancora... Tieni queste gemme magiche. - disse porgendole a Kimar - Adranth non ne può più fare uso. Ormai sono l'unica esponente dei Pugnali di Cristallo rimasta in vita. Devo farmi valere anche per lui."
Kimar la ringraziò, poi la mezzelfa si allontanò.

"Consiglio nella sala delle cerimonie private." Annunciò loro Arose, invitandoli a seguirla.
Nella sala li stavano già attendendo il Generale Carith e gli altri ufficiali.
"Grazie al provido intervento degli avventurieri nostri alleati, - aggiornò Carith - siamo riusciti a restituire la sua tana a Valisid, ed ora abbiamo un drago di argento che ci ha promesso il suo supporto. La missione nel dedalo ottaedrico ha portato alla luce un golem di incredibile potenza, che forse riusciremo a far funzionare. Abbiamo anche recuperato Armadale dalle catacombe sotto il nostro tempio. Manca poco e saremo in grado di sferrare un attacco alla fortezza degno di essere chiamato diversivo."
"Piano con i facili entusiasmi. - Intervenne Bree - Sappiamo anche che il Tempio di Sinth è stato dichiarato luogo di attività eversive. Poiché ancora nessun mercenario ha osato entrare qui dentro ed arrestarci, le ipotesi più plausibili sono due: che riescano a tenerci sott'occhio magicamente... o che ci sia una spia fra di noi."
Tutti si guardarono l'un l'altro. Con le divinazioni ostacolate e le camere interne del tempio protette da scrutamenti magici, l'ipotesi che ci fosse una spia era la più valida.
"Ora abbiamo altro di cui preoccuparci. - Bree prese di nuovo la parola - Dobbiamo aumentare ancora il numero dei nostri alleati, e serve l'aiuto di tutti."
Espose i piani del tempio all'intero consiglio. Gli avventurieri decisero di occuarsi di contattare Gelb Rothblau, l'abile ingegnere costruttore di golem che viveva nel quartiere nobile di Keremish. "Non abbiamo sue notizie da diversi giorni, non risponde ai messaggi magici." Li avvertì la Custode del Culto. La sua esperienza però era indispensabile per riattivare il golem del dedalo ottaedrico. Quando il consiglio fu chiuso, gli avventurieri si mossero a passo veloce verso l'uscita del tempio.

"Aspettate un attimo!" Chiese velocemente Kimar.
Corse al centro della sala grande, dove Mara stava discutendo con alcuni avventurieri. Lucian riconobbe subito Orion ed il suo gruppo. "Mara... - le disse l'avoral - Ti lascio questo mio diario. Ci sono descritte molte cose della mia vita presso i campi elisi, e credo che ti farà piacere leggerlo." La mezzelfa lo accettò con entusiasmo. "Grazie." Gli disse.
A quanto pareva il gruppo di Orion era in partenza per Palaniuk, nel tentativo di bonificare l'area da qualsiasi cosa avesse reso la zona una palude melmosa in pochissimo tempo. Ivan diede a Merry e agli altri le poche informazioni che avevano accumulato a riguardo. Poi i gruppi si separarono. Seguendo le indicazioni di Mara, Ivan, Lucian e Kimar si mossero utilizzando i traboule segreti fino al quartiere nobile, dove si sorgeva la villa di Gelb.

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