giugno 06, 2007

5.14 - Il nemico del mio nemico

Al piccolo consiglio di guerra presero parte il Generale Carith, Arose Tenertal, la custode del culto Bree, Mara (unica sopravvissuta della Gilda dei Pugnali di Cristallo), alcuni altri ufficiali del tempio e il gruppo di avventurieri che aveva recuperato Armadale.
Le priorità erano liberare dall'assedio più alleati possibile: le fortezze degli arcanisti sembravano essere state tutte messe sotto sorveglianza... la Gilda Arcana, la torre degli Incantaspade, l'alleanza dei Cantori della Lama. Il tempio era l'unico punto di raccolta per gli incantatori divini, ed anch'esso si trovava circondato e sorvegliato dai mercenari. Nel frattempo gli invasori si radunavano presso la fortezza ducale di Keremish, per tramare chissà quali piani. Qualcuno sospettava che il nuovo fulcro del terrore potesse sorgere proprio lì, qualcun altro che il Duca Yordan o suo figlio Larshell possa essere l'emissario. In ogni caso, il plotone di angeli oscuri è sparito dai cieli di Keremish e circonda la fortezza rendendola pressoché inespugnabile... come se non bastasse il Drago del Sangue a scoraggiare ogni intento di assalto.
Dopo che Mara ebbe confermato la morte di tutti gli altri membri dei Pugnali di Cristallo, trucidati dagli angeli oscuri non appena presa la fortezza, Lucian si ricordò che uno dei poteri di Armadale era di poter ricorrere ad un incantesimo di resurrezione ormai impossibile da recitare per i comuni mortali: la resurrezione pura. Propose di utilizzarlo per riportare in vita il drago d'argento Valisid, la quale sicuramente avrebbe sposato la causa di riprendere possesso della città. Valisid era stata maledetta da un potente mago, forse un membro della Confraternita Oscura, un gruppo di arcanisti che tiene le fila di molti loschi affari senza mai apparire alla luce del giorno. Comunque, il drago sarebbe resuscitato senza nessuna maledizione addosso.
E così fu fatto.

"Posso sfruttare una invisibilità e nascondervi sotto le mie ali. Così facendo raggiugeremo la torre degli arcanisti e tenteremo di trovare qualche altro alleato" propose Valisid. Quando le porte del tempio furono spalancate per far uscire il drago (e aggrappati ad esso, gli avventurieri), alcune ancelle improvvisarono qualcosa per distrarre i mercenari mentre la grossa creatura, invisibile, scivolava verso uno dei vicoli che conducevano ad ovest. Giunti nei pressi della torre della Gilda Arcana, constatarono che l'edificio era circondato da mercenari dell'Ordine del Teschio Cremisi. Ma non era possibile scorgere nessun mago della gilda. Valisid tornò nella forma di femmina mezzelfa, rimanendo invisibile. Fece notare loro che anche se l'entrata al piano terra era bloccata, avrebbero potuto intrufolarsi da una delle balconate più in alto. Krisonna fece uso della sua cappa del saltimbanco e attraverso una porta dimensionale riapparvero tutti ad oltre cento metri di altezza, su uno dei veroni più distanti dal suolo. La stanza sembrava utilizzata come ripostiglio, c'erano scope, stracci, sacchi di immondizia. "Ma come, il ripostiglio ha un balcone???" Domandò Lucian sbigottito. "Sssst! - gli rispose Krisonna - Facciamo silenzio."

Scivolarono lungo i corridoi fino al piano superiore. Cercavano la porta di Kemper, perché sapevano che il suo osservatorio si trovava ai piani più alti della torre. Alla fine videro la sua targa fuori dalla porta: Kemper Gurranian di Seldemloft. Era socchiusa. Lucian sbirciò all'interno e vide Lobas che stava discutendo con lo studioso: "...non si può scacciare un influsso con un altro influsso, occorre che uno dei due regredisca in modo soprannaturale... la sovrapposizione da sola non è in grado di generare interferenze distruttive..."
Poiché entrambi gli incantatori erano loro amici, entrarono nella stanza.
Lobas reagì in maniera imprevedibile. Scagliò un incantesimo contro la parete della stanza e indietreggiò. "No!!! - gridò Kemper - Fuggite! Cosa state facendo!"
Armi e armature che erano poggiate alla parete cominciarono a vorticare furiosamente fino ad assemblarsi attorno a quella che sembrava un'entità evanescente e verdognola. Una risatina sinistra proveniva dall'interno dell'armatura mentre due lunghe catene scivolavano giù dalle mani della creatura. Ivan si lanciò direttamente su Lobas colpendolo con forza. "Lasciate a me il mago, è più potente di quello che sembra, - gridò loro Valisid mentre spalancava le ali e tornava visibile - voi pensate a quell'essere!"
Poi il drago si scagliò contro Lobas ed entrambi volarono fuori dall'apertura del cannocchiale astronomico.

"Che diavolo è?" Chiese Krisonna che non riusciva ad identificare l'avversario.
"Non lo so!" le rispose Lucian, che precepiva la natura silvana della creatura.
L'armatura si circondò di armi fluttuanti ed evocò attorno a sé una barriera di lame, che costrinse Gordianus e Ivan ad allontanarsi. Ruotando le catene riusciva a colpire i suoi avversari a distanza, spaccando le armature e dilaniando loro le carni.
"Abbiamo bisogno che qualcuno dissolva quella barriera di lame!" gridò Ivan scagliando contro l'essere una sedia. Ma l'oggetto si frantumò in mille pezzi. Purtroppo Krisonna aveva già tentato, ma non possedeva sufficiente esperienza per dissolvere una magia di Lobas. "Kemper! Tu puoi farcela!!! Aiutaci!" Disse il mezzodrago rivolto al mago, che, terrorizzato, se ne stava rannicchiato in un angolo della stanza. "E' troppo potente per noi, ci ucciderà tutti!" Balbettò Kemper. "Lo farà se non ci aiuti!" Ruggì Gordianus. Assieme a Krisonna convinsero il mago ad agire. I suoi dissolvi magia sortirono l'effetto voluto dando ad Ivan e a Lucian il tempo necessario per abbattere le loro spade sul nemico, e farlo crollare a terra.

Nel frattempo la battaglia tra Lobas e Valisid infuriava. Attingendo da chissà quali fonti oscure di magia arcana, Lobas era riuscito a duplicarsi e scagliava sul drago una serie impressionante di incantesimi di attacco. Ma la resistenza di Valisid era notevole, e il drago d'argento sferzava l'aria con gli artigli ed il morso tentando di dilaniare il mago. Un colpo di zampa centrò il bersaglio. Uno dei due Lobas schizzò in aria fracassandosi sul tetto di uno degli edifici sottostanti. Per le strade si era già radunata una notevole folla, composta perlopiù da mercenari, che con il naso rivolto verso il cielo stavano assistendo all'epico duello.
"Abbiamo attirato fin troppa attenzione! - disse Valisid rivolta agli avventurieri nella torre. - Raggiungete il tetto, ce ne andiamo!"
Kemper ne approfittò per teletrasportarsi via. Prima di andarsene spiego a Lucian che Lobas è un servitore di un terrore ancestrale che in qualche modo era in competizione con Melpheron... quindi gli consegnò qualche pergamena e gli disse: "Io non sono un eroe, non sono coraggioso, sono solo uno studioso. Ma voi sì, voi siete coloro che possono dare una svolta alla situazione... Buona fortuna!"
Lucian accettò le pergamente, ma come al solito non comprese le parole di addio di Kemper. Per Lucian ogni singolo cittadino, dallo scopino al locandiere, era in dovere di fare del suo meglio per salvare la situazione. Non c'erano scuse, erano tutti avventurieri.

Salirono in cima al tetto della torre e trovarono il drago ad attenderli. Si aggrapparono alle scaglie della sua schiena e con due poderosi colpi d'ala Valisid si innalzò nei cieli di Keremish, per poi scomparire in lontananza verso le montagne a nord della città.
"Dove stiamo andando?" Chiese Krisonna al drago, mentre la creatura sfrecciava nei cieli e il sole si rifletteva sull'argento delle sue scaglie. "A riprendermi la mia tana!" Le rispose Valisid.

Nessun commento: