luglio 17, 2007

6.16 - L'angelo della rovina

Quando la luce si dissolse, tutti si aspettavano che l'angelo della vendetta si fosse dissolto nel nulla. Ma non era così. Il suo corpo era esploso, rilasciando d'un colpo tutta l'energia luminosa di cui era imbevuto. La sua grande spada e l'armatura erano crollati a terra. Ma qualcosa era rimasto in aria. Una figura devastata dall'esplosione, con lembi di pelle e carne che smembrati si allungavano nell'aria, avvolti da sangue rinsecchito e bruciato. Le ali si erano trasformate in ossa scheletriche avvolte da pelle lacerata. I bulbi oculari sembravano voler schizzare via dal cranio, i lineamenti facciali erano sfibrati e stracciati.
Il mostro si lanciò su Ivan e Gordianus sferzandoli sia con gli artigli che con le ali.
La massa di carni spezzettante e decadenti che avvolgevano le ossa dell'angelo si spargevano nell'aria ad ogni movimento, quasi intossicando la zona attorno a lui. Le ferite che apriva sui corpi dei due avventurieri sembravano marcire a velocità accelerata, allargandosi e sanguinando ancora di più del previsto.
"Dobbiamo ucciderlo al più presto!" Gridò Ivan.
Gordianus non aveva intenzione di fare altrimenti. Lo attaccarono simultaneamente colpendolo con tutta la loro forza. Le ossa dell'angelo si frantumarono e la carne si lacerò definitivamente. L'essere emise un ultimo grido, poi roteò precipitando verso il suolo. Prima di toccare terra, il suo intero corpo si era dissolto nel nulla, lasciando cadere sulla cima della scogliera solo frattaglie e ossa marce.

"Dobbiamo tornare a Keremish." Disse Krisonna, mentre i suoi due compagni scendevano dal cielo. "Abbiamo esaurito le guarigioni magiche e le vostre condizioni richiedono assistenza."
"Keremish? - Chiese Akramil - Dov'è Keremish?"
"All'estremo sud del regno." Gli rispose Krisonna.
"Non sono mai stato così a sud..." Commentò l'elfo scuro.
Iniziarono ad ammassare il tesoro, con tutti gli oggetti. A parte un paio di scrigni contenenti oggetti preziosi il tesoro si era rivelato più che altro monete, tante monete... più di duecento chili di monete, senza considerare appunto gli oggetti. L'idea di Krisonna era di teletrasportare il tutto nel tempio di Sinth. Akramil e Gordianus sbirciarono tra gli oggetti e aprirono alcuni scrigni chiusi a chiave. In uno di essi, protetto da una trappola, c'era un amuleto di colore nero, pulsante di energia.
"Io creerò uno scrigno, per contenere tutto questo oro. Tu invia un messaggero magico all'accampamento dei ranger, per avvertirli di quanto è stato fatto. Scrivi che torneremo presto da loro, a ritirare le ricompense." Krisonna sollevò le mani e recitò alcune formule magiche, materializzando uno scrigno di ferro sufficientemente grande da poter essere riempito con tutto il tesoro.
Mentre Gordianus evocava un piccione messaggero da una Piuma di Quaal e gli consegnava un messaggio, i suoi compagni spalavano le monete da terra riempendo il contenitore. Il piccione sfrecciò tra gli alberi non appena il mezzodrago lo rilasciò.
"Come riusciremo a sollevarlo?" Domandò Ivan, guardando preoccupato la cassa piena. La maga recitò un'altra formula, e lanciò una levitazione sullo scrigno, che magicamente si sollevò da terra. "Adesso spingerla non sarà più un problema, il suo peso è completamente assorbito dalla magia."
Abbracciò i suoi compagni e si preparò a lanciare un teletrasporto. Qualche secondo dopo erano scomparsi, lasciando il freddo pungente di Dunak Fird per tornare di nuovo alle temperature miti di Keremish.

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