luglio 16, 2007

6.15 - L'angelo della vendetta

I giganti degli oceani trascinarono con zelo i corpi degli avventurieri rinvenuti negli abissi, poi raccolsero il tesoro della nave all'interno di una grossa tela di stoffa e trasportarono tutte le monete e le cose preziose fino alla cima della scogliera, dove gli avveturieri avevano sconfitto il Vasuthant.
"Quel mostro è tornato da dove era venuto, nel buio degli spazi siderali. Grazie per averlo messo in fuga, per averci liberati di questa preoccupazione."
Dopo aver pronunciato i ringraziamenti con fare solenne, il gigante spiccò un balzo in alto e mentre era ancora in aria le sue gambe si fusero tornando alla loro forma originale, una gigantesca coda da cetaceo. Atterrando sulla nave, la spaccò in due in un solo colpo, poi tornò per frantumarla a colpi di coda ed infine girò attorno al relitto finché il gorgo formatosi non ingoiò completamente ogni resto del veliero maledetto.
Akramil osservava la scena stupefatto dall'alto delle rocce coperte di muschio ghiacciato, mentre il sole si andava sollevando dall'orizzonte. Gli altri stavano già discutendo sul da farsi... riposare, partire subito, controllare il tesoro... Gordianus nel frattempo cercava di rompere il terreno ghiacciato usando la sua spada come fosse una piccozza. Sarebbe stato un lavoraccio scavare una buca sufficientemente grande da contenere tutti quei corpi.
"Manca almeno un corpo. - Fece notare Krisonna - E il pugnale cerimoniale che la chiesa di Sinth vuole recuperare." Indicò in mare aperto, quasi in direzione nord. "C'è la tana di una anguilla draconica laggiù, me l'hanno detto i giganti. L'anguilla veniva spesso verso la costa per nutrirsi degli zombi, potrebbe aver attaccato gli avventurieri. Nella sua tana dovremmo trovare il corpo mancante ed anche il pugnale, che probabilmente avevano recuperato."
"Dobbiamo riposare, prima. E mangiare qualcosa. - Disse Ivan - Io vado a cercare qualcosa da mettere sotto i denti." Si allontanò, entrando nel bosco di conifere. Krisonna si sedette sul ciglio della scogliera, mirando l'alba con Akramil, mentre Gordianus da solo si spaccava in due per scavare la buca.
Dopo una mezzora Ivan tornò trasportando in spalla i corpi di due giovani cervi. Ammucchiò della legna, vi conficcò nel mezzo la sua spada e pronunciò le parole magiche. La lama fiammeggiante si accese incendiando la legna. In pochi minuti il fuoco era grande abbastanza da mettere a cuocere la carne di cervo. Ne mangiarono tutti a sazietà, scaldandosi attorno al falò mentre la temperatura saliva leggermente, rimanendo comunque diversi gradi sotto zero. Poi Krisonna si mise in meditazione, cercando di recuperare le forze. Gordianus e Ivan si sdraiarono attorno al fuoco, Akramil li imitò.

Videro in alto qualcosa, una specie di piccolo vascello libran governato da esseri scheletrici dalla pelle gialla. Il vascello ruotò nel cielo e si infilò tra le pareti verticali del fiordo.
"Cosa erano?" Domandò Ivan.
"Non lo so, - rispose Akramil - ma ho già sentito la loro lingua prima di adesso."
Stavano per riprendere sonno, quando si accorsero che qualcosa si precipitava giù dal cielo azzurro verso di loro, a gran velocità. Destarono Krisonna dalla meditazione giusto in tempo. La misteriosa meteora atterrò a tutta velocità al limitar del bosco, emettendo un boato e sollevando pietrisco e polvere fino a diversi metri di altezza. Una delle sequoie crollò, danneggiata dall'impatto, emettendo una specie di grido di agonia.
"...Finalmente..." Disse una voce, mentre una figura umanoide alta quasi tre metri emergeva dalla nube di polvere. "Siete stati saggi a nascondervi in una zona sotto l'influsso di Melpheron... I miei incantesimi di divinazione non erano in grado di individuarvi... finché non avete lasciato Keremish..."
Lo riconobbero immediatamente: l'angelo giustiziere che era a guardia dello Shard. Shard che avevano violato, attirando su loro la vendetta del guardiano.
"Stai indietro tu, elfo scuro! - Intimò ad Akramil prima di estrarre l'enorme spadone a due mani - Non ho nessun conto in sospeso con te. Ma quando avrò sconfitto loro... La mia missione sarà finalmente giunta al termine."
Detto questo, si lanciò ad ali spalancate contro Gordianus, colpendolo con tutta la sua forza. Il mezzodrago resistette e rispose con altrettanta forza. Ivan si unì al combattimento ed entrambi inflissero pesanti ferite al loro avversario. Quando sembrava che l'angelo fosse stremato, con un colpo di ali si sollevò in cielo, lontano dalla portata delle armi degli avventurieri.
Krisonna subito incantò i suoi alleati per permettere loro di librarsi in volo, ma l'agelo era indubbiamente più veloce di quanto l'incantesimo permettesse a Ivan di muoversi. Il giustiziere curò parte delle sue ferite, quindi turbinò indietro scontrandosi con il guerriero a mezz'aria. Mentre i colpi di spada si susseguivano, Gordianus raggiunse il compagno ed in due ruppero definitivamente la difesa dell'angelo, infliggendogli il colpo di grazia.
Un'esplosione di luce illuminò il cielo.

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