luglio 18, 2007

6.17 - La trappola

Raggiunsero con il teletrasporto la zona dei sotterranei del tempio, prima dell'igresso al complesso delle catacombe dove era stato rinvenuto lo Shard. Spingendo la cassa di metallo contenente il tesoro, salirono la scalinata ritrovandosi a precorrere i silenziosi corridoi del tempio. Quando giunsero di fronte alla grande sala delle cerimonie, si accorsero che era deserta.
La grande sala era una enorme stanza a cinque navate solcata da quattro file di imponenti colonnati. La statua della dea Sinth, placcata in oro e illuminata da luci danzanti perenni che si muovevano attorno all'altare, occupava l'abside alle spalle della zona cerimoniale. Là dove una volta erano disposte innumerevoli file di panche per assistere alle cerimonie, ultimamente erano stati disposti dei rifugi di emergenza per tutte le persone che avevano chiesto protezione al tempio durante il periodo di regime militare proclamato dal Duca.
Ma non c'era traccia né dei rifugiati, né dei sacerdoti. Forse la città era stata liberata? Era più facile che i militari avessero arrestato tutti. Mentre il gruppo avanzava nella stanza, una voce irruppe nel silenzio: "Fermi dove siete!"

Rompendo un incantesimo di illusione, una trentina di soldati dell'Ordine del Teschio Cremisi, l'attuale corpo militare di Keremish, comparve ai lati della stanza. Altre due dozzine di soldati uscirono dall'occultamento magico con le balestre puntate, dalle balconate nobiliari al primo piano. Golmore e uno degli ufficiali di Zark si fecero avanti, bloccando la grande porta d'ingresso.
"Gliel'avevo detto generale che tenere sott'occhio il tempio avrebbe infine condotto a dei risultati." Si compiacque il mietitore, avvolto in un insolito mantello nero. Il suo sguardo vuoto e soprannaturale, tipico dei Creepian, squadrava con disprezzo gli avventurieri caduti nella trappola. Il generale sorrise, mostrando i canini da vampiro.
Gli avventurieri sapevano che tra gli ufficiali dell'Ordine Cremisi c'era un vampiro. Lo avevano visto sottomettersi a Zark quando questi aveva reclamato il comando dell'ordine. Poi lo avevano incontrato ancora, presso le tende degli ufficiali nell'accampamento oltre le mura a est.
"Avvertirò personalmente il comandante Zark della cattura. Occupatevi voi dei prigionieri." Disse il Creepian, e tirandosi dietro il mantello nero varcò la piccola porta che conduceva al sacrario esterno. Il generale vampiro si fece subito avanti: "Deponete le armi, i simboli sacri e le componenti degli incantesimi... e non vi sarà fatto alcun male."

Krisonna stringeva nel pugno una pergamena di teletrasporto. Meglio la fuga che la resa. Iniziò a parlarne ad alta voce con gli altri. La discussione andava per le lunghe e nel frattempo tutti i balestrieri avevano capito di dover mirare alla maga, per crivellarla di dardi non appena avesse pronunciaro mezza parola magica. "Arrendetevi! - Gridò ancora il generale, spazientito. - Abbiamo previsto la vostra capacità di teletrasportarvi, ci state sottovalutando. La vostra unica via di salvezza è deporre le armi e consegnarvi."
Akramil era molto propenso ad assecondare il generale, ma Krisonna non volle saperne. Sollevò la pergamena e tentò di recitare la formula, ma in quell'istante dai suoi polmoni non uscì aria. Una decina di dardi le aveva trapassato il torace. Ivan e Gordianus sfoderarono le armi. Akramil, terrorizzato, estrasse la pistola.
"Uccideteli!" Tuonò il generale, restando in disparte.

Una marea di soldati si strinse addosso ai quattro avventurieri, caricandoli con le alabarde mentre dall'alto piovevano dardi di balestra. Krisonna, già ferita gravemente, diede precedenza ad incantesimi di protezione per evitare di essere colpita a morte. Dopo essersi avvolta di protezioni magiche, divenne invisibile. Ivan e Gordianus invece iniziarono a massacrare i soldati. Quasi ad ogni colpo di spada del paladino, uno di loro volava in aria sventrato o cadeva a terra ferito a morte. La lama del guerriero non era da meno, tranciando armature e carne nel medesimo istante. Akramil dal canto suo invocò l'oscurità su di sé, un trucchetto magico che tutti gli elfi scuri conoscevano. Nell'area di penombra magica i nemici avevano difficoltà ad intravederlo, mentre lui grazie alla sua vista soprannaturale, era in grado di distinguere le persone come fossero in piena luce. Fece fuoco con la sua pistola, uccidendo una delle guardie. Il soldato cadde a terra e l'elmo gli rotolò via dalla faccia. Era un giovane umano, probabilmente una recluta... ma il drow non aveva coscienza a riguardo.
Gordianus soffiò verso la balconata. Cristallizzati dal cono di freddo caustico una manciata di mercenari crollarono a terra morti. Uno di loro si ribaltò oltre la balaustra schiantandosi a terra con fragore. Krisonna, dall'alto, scagliava palle di fuoco sui soldati più distanti, incenerendoli.
"Basta!!! - Gridò il generale d'un tratto. - Tutto questo è solo uno spreco di buoni soldati, una inutile carneficina. Fatevi da parte. Penserò io a loro."

Così dicendo si tolse il mantello e lo gettò di lato. Sotto di esso indossava una imponente armatura completa forgiata con placche rosse come il sangue. Nessuna arma pendeva dalla sua cintura. Invece, i suoi guanti d'arme rivestivano le dita fino all'ultima falange, terminando con appuntiti artigli metallici neri. "Avanti... Fatevi sotto."
Ivan e Gordianus partirono in carica. Ma i colpi delle loro armi difficilmente riuscivano a penetrare la potente corazza scarlatta del vampiro. Allo stesso modo, le magie di Krisonna ed i proiettili sparati da Akramil non sembravano avere alcun effetto. Dopo aver subito un paio di devastanti colpi di spada da Ivan, il generale afferrò il guerriero in una morsa d'acciaio e sfoderati i canini glieli affondò nel collo. Lentamente la linfa vitale di Ivan scivolava via nelle fauci del vampiro. Gordianus e Krisonna tentarono di intervenire, ma il loro avversario sembrava in grado di deflettere gli attacchi e contemporaneamente tenere stretto il loro compagno. Poi Gordianus si gettò sul vampiro e tentò di fargli mollare la presa. In uno sforzo congiunto, Ivan si strappò di dosso le zanne dell'avversario e voltandosi di colpo assestò su di lui un poderoso fendente.
Il vampiro scivolò indietro inginocchiandosi.
"E va bene... Ho voluto giocare con voi per un po', ma evidentemente vi stavo sottovalutando. Adesso è il momento di fare sul serio. Se non vi arrenderete... morirete!"
La figura del generale iniziò a gonfiarsi e contorcersi, l'armatura si fuse con il suo corpo, il colore della sua pelle virò verso il bianco perlaceo, poi striature di rosso cadmio si estesero lungo il ventre mentre le dimensioni aumentavano e aumentavano. Infine, delle enormi ali si estesero dalla sua schiena, ali da pipistrello, ali da demone... ali da drago.

Nessun commento: