luglio 09, 2007

6.12 - Ricognizione

Alla tenda osteria gli avventurieri fecero conoscenza con un ranger di nome Regan. Un tipo dalla faccia sveglia, con arco in spalla e una mazza al fianco. Spiegò loro di essere uno dei capi compagnia, ma il suo turno sarebbe iniziato solo il mattino successivo.
"Girare di notte è pericoloso, i giganti della notte si muovono al di fuori delle loro dimore per cacciare e procurarsi il necessario. Conviene attraversare la foresta di giorno."
Gordianus e Ivan erano interessati alla pericolosità di questi giganti, ma Regan non era in grado di spiegarlo loro perfettamente. Attaccandone uno solo in gruppo erano in grado di metterlo in fuga, ma si trattava di avversari temibili, che a detta di Regan nessuno all'accampamento e nemmeno a Colle Ukron potrebbe battere a singolar tenzone.
"Tranne forse un gigante degli oceani... - Aggiunse - Loro sono alleati formidabili. Anche se non li ho mai visti combattere. Ma i giganti della notte ne hanno timore, quindi devono essere molto forti... e considerate che ho visto giganti della notte spaccare rocce alte quanto un uomo con un solo colpo d'ascia!" Rise fragorosamente. Ma gli avventurieri non erano molto divertiti.
"Visil ci ha detto che possiamo aiutarvi in qualche missione." Chiesero.
"O sì, certo! - Esclamò Regan, mentre veniva servita la cena - Ci farebbero comodo avventurieri come voi. Vi informerò sulle missioni che non abbiamo la possibilità di assegnare ai nostri ranger, perché non sono ancora all'altezza."
Bevvero e mangiarono a sazietà, poi si informarono se era possibile inoltrarsi nel bosco.
"Perché mai dovreste farlo?" Domandò loro il ranger.
"Vorremmo incontrare uno di questi giganti. Per valutarne la pericolosità." Rispose Gordianus.
"Voi siete completamente impazziti! - Rise il ranger, poi poggiò il boccale sul tavolo e si riprese - Comunque qui nessuno vi fermerà se volete andarvi a suicidare nel bosco di notte! ...Lo sappiamo che gli avventurieri non ci stanno molto con la testa!"

La luna non c'era, e le stelle erano coperte dalle fronde delle altissime conifere centenarie. Alcuni alberi avevano un tronco di due metri di diametro e si sollevavano in alto per decine di metri. Non solo era una foresta abitata dai giganti, ma era una vera foresta gigante. Sequoie.
Il letto di aghi in terra impediva al sottobosco di germogliare. Tranne qualche felce particolarmente resistente, non c'era luce per le piante meno alte di una torre. Di notte il posto sembrava un sinistro colonnato spazzato dal vento gelido. I passi degli avventurieri frantumavano il ghiaccio formatosi sul terriccio.

Dopo qualche ora erano di ritorno. Nessun gigante della notte. Ma all'accampamento li aspettava invece una grossa sorpresa: un gigante degli oceani. Alto quasi sei metri, il colossale umanoide si accorse che arrivavano altre persone. Stava colloquiando con alcuni ranger, tra cui Visil. La mezzelfa fece le presentazioni.
"Questo è Beris, uno dei guerrieri che ci aiuta a pattugliare le coste del fiordo."
Il gigante chinò la testa in segno di saluto. La conversazione sembrava terminata in quel momento. Con passi lenti e imponenti l'ospite si allontanò nel bosco, verso nord.
"Anche Beris è preoccupato. - Spiegò Visil al gruppo - Sono già due settimane che i giganti della notte non si fanno vedere presso la frontiera. La situazione è troppo tranquilla... sicuramente stanno tramando qualcosa, oppure è successo loro qualcosa che li sta impegnando."
Si congedò da loro, infilandosi in una delle tende dormitorio. La freddissima alba antartica sarebbe sorta a momenti. Era il caso di riposarsi un po'.

Dormirono fino a mattina inoltrata. Il freddo era intenso e il sole sembrava non voler mai giungere oltre un palmo di distanza dai picchi nevosi più alti all'orizzonte. Krisonna distribuì incantesimi per resistere al gelo, e qualcuno ne approfittò per lavarsi. La maga ne approfittò anche per svelare ai suoi compagni la sua vera natura. Di Elan e di uomo. Oramai era abbastanza potente da poter rimuovere la cintura maledetta a suo piacimento, ma decise di tenerla. Qui la gente era molto più religiosa che a Keremish e un gruppo di avventurieri senza un capo donna non avrebbe avuto lo stesso trattamento.
Si mossero all'alba e si inoltrarono nella foresta in direzione nord-ovest, seguendo la mappa di Regan.

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