settembre 21, 2007

7.11 - Sei voci, sei golem

"Io sono Sir Lukmir Kridenor, - La voce della spada a due lame rimbombò nella stanza. Era in grado di parlare. - Chi sei tu, che rivendichi Stigma di Adamantio?"
I golem delle forge sollerono le proprie braccia e si spostarono fuori dalla loro alcova con un passo potente quasi simultameo. Le fiamme nel loro corpo vamparono alimentate nuovamente da scintille di vita soprannaturale. Gordianus si voltò con la spada in mano, tentando di spiegare la situazione al suo nuovo alleato. Sir Lukmir non sembrò convincersi del tutto, ma lo scontro era ormai imminente. "Ho paura che la mia lama non ti sarà del tutto utile contro questi avversari, ma non abbiamo tempo di pensarci." Disse la spada a due lame.

I sei golem attaccarono abbattendo colpi di metallo incandescente sugli intrusi e soffiando getti di vapore bollente, ma gli avventurieri si erano già protetti efficacemente grazie alle magie di Krison. Sconfissero un costrutto dopo l'altro, colpo dopo colpo, spaccandone il corpo ferroso a colpi di spada, finché anche l'ultimo guardiano fiammeggiante non crollò a terra. La forgia, che rombava furente nella stanza oltre quella dei tesori, emise un'esplosione di calore angosciosa quando si rese conto che tutte le sue sentinelle erano state distrutte.
Il gruppo recuperò anche il resto degli oggetti magici. Krison afferrò Raske, il bastone dell'arcimago che si gettò nella forgia per divenire immortale. "Portami fuori di qui" sibilò Raske. Kimar si avvolse del mantello di Lord Atharas, che si presentò in gran maniera. Ivan raccolse lo scudo chiamato Bastet, un cerchio di legno massiccio borchiato con metalli magici. Bastet restò in silenzio, ma quando Ivan tentò di percepirne la presenza una voce femmilile lo esortò a rimandare i convenevoli. Infine, Lucian strinse nel pugno Genésis, una pistola a tamburo che pulsava di potere sin dai singoli proiettili. "Dov'é Elnor? - gemette la pistola - Dobbiamo ritrovarlo... Troppo tempo sono rimasta prigioniera di questo luogo... Aiutami." Lucian annuì.

"Guardate!" Indicò Krison. Nella stanza della cupola, dove erano imprigionati i titani, un vento turbinante aveva iniziato a spirare con forza inaudita. Sollevava detriti e sassi, scavando nelle pareti, staccando intonaco e pezzi di marmo dal pavimento. L'ululato del vento era potente e costante. Il nonmorto stava aspettando.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

Perche non:)