settembre 10, 2007

7.06 - Tensione all'aerodromo di Fluvia

Nei giorni seguenti gli avventurieri si distinsero come gli eroi che salvarono Colle Ukron dal terribile attacco del drago bianco. Ottennero una medaglia e la riconoscenza ufficiale del borgomastro. Inoltre, riportarono ai ranger il pugnale sacro che la chiesa di Sinth aveva chiesto loro di recuperare, incassando la lauta ricompensa. Viaggiarono per gran parte del continente tentando di raccogliere informazioni su poteri o oggetti magici che avrebbero potuto aiutarli, ma si resero presto conto che il tempo scorreva inesorabile e che certe cose richiedono mesi di ricerca.

Tornati a Fluvia, si ritrovarono senza nessun buon motivo per ottenere udienza presso Monsignor Diovidis o presso l'ambasciatrice Rassinel. Presero un veliero per Wallace, la capitale, e conferirono direttamente con le tre Gran Sacerdotesse a capo della chiesa della capitale. L'esercito di Wallace, circa diecimila soldati, aveva lasciato le mura di Wallace da una settimana. Fra loro, c'erano anche duecento combattenti sacri, che la chiesa aveva offerto in segno di collaborazione. Il concilio superiore di amministrazione della capitale sperava che le forze di liberazione giungessero a Keremish in quattro settimane di marcia forzata, quindi che la stringessero in assedio fino alla resa. Kalfyra avrebbe infine abdicato e consegnato i poteri al regno di Wallace al quale appartenevano. Non c'era nulla che gli avventurieri avrebbero potuto fare per aiutare l'esercito, se non ovviamente allearsi con le forze di Wallace. La chiesa di Sinth, dopo averli ascoltati, li congedò, consigliando loro di recuperare Armadale... e di farlo con metodi che non richiedevano l'autorizzazione della chiesa, né per i quali sarebbe stata opportuno chiederla.

Di nuovo a Fluvia, affittarono una stanza in una delle locande più prestigiose. Ma non ebbero il tempo di prendere sonno, perché nel silenzio della notte un'esplosione li destò dal sonno. Ivan si affacciò alla finestra della locanda e notò un bagliore rosso cupo che illuminava la zona del porto. Svegliati gli altri, si prepararono in tutta fretta e scesero immediatamente in città per rendersi conto di cosa era accaduto. L'aerodromo era già stato circondato dalle forze dell'ordine. Le guardie aeroportuali impedivano ai civili di accedere, e la folla si accalcava curiosa al limitare dell'area sorvegliata. A quanto pareva, uno dei velieri lybran più grandi si era schiantato contro la pista di atterraggio dei carghi a propulsione elementale. La nave era avvolta nelle fiamme mentre i soldati del porto trascinavano via i corpi carbonizzati dal relitto e cercavano di aprirsi dei varchi nelle fiamme al fine di raggiungere i passeggeri ancora in vita. Lucian riuscì a sgattaiolare oltre le barricate, ma non sembrava ci fosse più molto da fare.
Stagliato come una figura nera contro la luce delle fiamme, gli avventurieri riconobbero Edgar Kalifar. Il vampiro era furioso e stava sbraitando contro uno dei soldati dell'aerodromo. "Non mi interessano le vostre scuse, voglio quel corpo!" Poi arrivarono altri soldati della sua guardia personale, che gli riferirono delle notizie. "Presto, da questa parte!" Ordinò, e salì su una piattaforma levitante assieme ad una decina dei suoi uomini. "Seguiamolo!" Suggerì Ivan.

Presero un'altra piattaforma, al di fuori della zona circondata, che conduceva alla sommità della stessa torre di attracco. La piattaforma levitante presa da Edgar arrivò in cima prima della loro. Quando raggiunsero la piattaforma di attracco anche loro, gli avventurieri notarono immediatamente una chiatta fluttuante carica di minerali che era in procinto di partire. Edgar ed i suoi soldati si erano schierati di fronte alla nave. "Teg Maine! Sappiamo che sei lì! Con il trucco del sosia potrai ingannare le guardie di questa città, ma non me!" Gridò il vampiro. Dalla cabina della chiatta uscì il ladro. Estrasse i pugnali dalle braccia ad invitò Edgar allo scontro. Il vampiro spalancò enormi ali scarlatte da pipistrello si sollevò in aria.
"Ehi! Fermi dove siete!" Gridò una delle guardie di Edgar notando gli avventurieri. Sfoderò la spada e comandò di far fuori il prima possibile quegli scomodi testimoni oculari.

3 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Lo scontro tra teg maine ed edgar avviene prima dell'incontro con la sacerdotessa di wallace. Sequenza: andiamo a nanna, esplosione e bla bla bla, mazzate ad edgar, venaimo arrestati, tolti i permessi di soggiorno, nave per wallace, chiacchierata con la gran sacerdotessa, bacheca per fare quattrini, missione nel dungeon con i titani. Ah come ti ho detto a casa di simone e come ti ho ripetuto lunedì sera al telefono io non potrò giocare più dal lunedì al venerdì causa lavoro (almeno per ora), infatti ho orari del cavolo (15/21) e lavorando a roma prima delle 23 non starò mai a casa

Bigio ha detto...

Vebbé la storia fila lo stesso. ;)
Grazie dell'appunto.