Lotus sembrava tranquillo, nonostante sedesse a tavola con degli avventurieri molto più esperti di lui.

Nel contempo decisero di sbrigarsi a risolvere questa questione del Teschio Cremisi. Si diressero quindi, dopo aver salutato Guasco e Piria, alla torre della Gilda Arcana.
Il primo piano della torre era adibito a negozio di magia. La Gilda Arcana produceva numerosi oggetti magici, in parte come conseguenza delle sue ricerche, in parte per finanziarle, e li metteva a disposizione degli avventurieri, gli unici a potersi permettere i costi di tali pezzi di equipaggiamento. Alcuni golem guardiani si aggiravano per gli scaffali mettendo in ordine gli articoli. Gli avventurieri cercarono Kemper, il mago al quale Bree aveva consigliato di rivolgersi. Kemper era lì, un vecchietto sulla sessantina vestito di rosso, con barba e capelli molto ben curati. Purtroppo non ebbero tempo di parlare con lui perché un paio di uomini dell'Ordine del Teschio Cremisi pretesero di parlargli. Kemper invitò gli avventurieri a portargli l'artefatto direttamente nello studio, al penultimo piano della torre, più tardi.
Tornarono non appena recuperata la gemma scarlatta dal tempio, e trovarono Kemper nel suo studio, intento a raccapezzare qualcosa tra fogli di pergamena e vecchi libri polverosi. Il mago li fece entrare ed ascoltò la loro storia.

"Si tratta di un artefatto molto potente - disse Kemper a riguardo della gemma - e il suo potere si rivelerà solo quando la spada sarà completa, con fodero e lama."
"Il fodero è andato distrutto." Fece notare Lucian.
"Può essere ricostruito... anche se non è semplice. Ma d'altro canto non è semplice nemmeno recuperare i pezzi esistenti, anche se decisamente più economico. Su questo vecchio libro è scritto che la lama è custodita all'interno di un edificio votivo che prende forma spontaneamente ogni volta che l'avvento di Melpheron è vicino. E' chiamato La Cattedrale di Lame e l'ultima volta è stata avvistata a sud, oltre il mare, un edificio di metallo e pietra tagliente che odora di morte lontano un miglio..."
"E riguardo al fodero, cosa possiamo fare?" Domandò Krisonna.
"Il processo per la creazione di una lama del genere è terribilmente pericoloso e richiede incantesimi al di sopra della mia portata. - Rispose placido l'arcanista, facendosi passare da Lumino un altro grosso libro - Ma c'è bisogno della lama completa affinché si possa sfruttare la gemma, quindi chiunque brami il Teschio Cremisi cercherà sicuramente di ricreare un nuovo fodero per la spada."
"E poi, la spada che poteri ha?"
"La spada... è un oggetto spaventoso e malefico. Questa gemma è come un seme, all'interno del quale dorme una personalità astuta e terrificante, una intelligenza dei tempi antichi, che brama solo di servire il suo padrone. Auguratevi che nessuno mai riesca a ricomporre questo oggetto."
Qualcuno bussò alla porta. Era Lepel, la piccola guardiana del cimitero.
La ragazzina (era veramente una ragazzina?) veniva per chiedere consiglio a Kemper riguardo alcuni strani rituali che erano stati officiati in una delle catacombe del suo cimitero, evocando strani nonmorti e aprendo passaggi dimensionali quando sembrava che fosse impossibile farlo.
Purtroppo Kemper aveva appena iniziato a spiegare cosa poteva essere successo, che d'improvviso la torre iniziò a ruotare.
"Cos'è successo? - Borbottò il mago - Non ho attivato il meccanismo di movimento!"
Poi si diresse verso la parete ed esaminò con cura i simboli magici.
"Un allarme! Qualcosa di grosso e malvagio sta puntando verso la torre!"
Gli avventurieri si precipitarono alla finestra.
Stagliato contro le nubi nere era quasi impossibile riuscire a distinguere cosa fosse, ma Kemper consigliò di utilizzare il suo telescopio, e Lucian si rese conto con terrore che un grosso drago cavalcato da una creatura in armatura si stava avvicinando a velocità inaudita.
Kemper suonò l'allarme e ordinò a tutti i maghi di rifugiarsi nei livelli sotterranei.
"Attiverò il mio clone! - Disse - Se morirò, lui prenderà il mio posto."
Gli avventurieri non credevano ai propri occhi. C'era un clone esatto di Kemper nel suo armadio. Meraviglie della magia, peccato non avere il tempo di contemplarle.
Il drago aveva scaglie perlacee che rilucevano sotto il bagliore pallido del sole velato dalle nuvole invernali. Sul ventre, sulle ali e alle estremità di ogni escrescenza il colore mutava in rosso ruggine. Vomitò un fiume di liquido incandescente sul campo dei mercenari, incendiando tende e persone, poi superò le mura della città bersagliato da frecce e dardi che sembravano non scalfirlo nemmeno. Dallo studio di Kemper si udì un tonfo metallico che proveniva dal tetto della torre: il drago aveva depositato il cavaliere in cima all'edificio.
"Voi pensate al cavaliere, io mi occuperò del drago!" Ordinò Kemper, e volò fuori dalla finestra.

Avvolgendo e poi spalancando le sue terribili ali nere scagliò una raffica di frecce che sfregiò terribilmente i suoi nemici, in particolar modo Lotus.
Lepel capì immediatamente che doveva provvedere a curare le ferite dei combattenti prima che morissero sotto i colpi letali dell'angelo. L'essere occupava l'intero corridoio e sferzava con le sue ali taglienti sia Ivan che Lucian, mentre Krisonna lo tempestava di dardi incantati. Ma le armi sembravano aver poco effetto su di lui, e la sua capacità rigenerante era troppo efficiente. Lotus commise un errore di troppo, si sporse oltre il muro e scaglò sul mostro una freccia. Una nuova esplosione di frecce taglienti lo inchiodò letteralmente al muro squartandone le carni a morte.
Lucian volò oltre l'angelo per fiancheggiarlo, mentre Lepel lanciò qualche magia per rendere le spade dei due guerrieri più efficaci. Purtroppo l'ennesimo colpo di artiglio costrinse Ivan a ritirarsi. La piccola guardiana del cimitero creò immediatamente un Muro di Forza per impedire all'angelo di accanirsi sull'avversario ferito, quindi ne generò un secondo dalla parte opposta, impedendo che si rivolgesse contro Lucian. Il gruppo ebbe solo una manciata di secondi per ingurgitare pozioni di cura prima di scoprire che l'angelo era in grado di teletrasportarsi fuori dalla prigione magica. Attaccò con furia Ivan, che però nel frattempo aveva ripreso le forze. Dopo alcuni feroci colpi l'angelo cadde a terra privo di vita.
Lotus era morto, i tre rimasti erano stremati, Lepel respirava a fatica per il fiatone.
E c'era ancora un drago da abbattere.