
La chiesa di Sinth, nella persona della Gran Sacerdotessa Bree, proclamò una triade di lutto per le centinaia, forse migliaia di vittime causate dall'avvento di Melpheron. Organizzò grandi cerimonie funebri alle quali parteciparono anche molte delle autorità più importanti di Wallace, consiglieri, membri della chiesa, ambasciatori. Nonostante questo, Keremish morì.
Il duca Yordan Vaneglin riuscì a riportare in vita, pagando le costosissime magie divine necessarie, suo figlio Larshell. In seguito si ritirò a vita privata, dimettendosi dalla carica di governatore di Keremish. Nessun altro accettò di prendere il suo posto. La città, in parte distrutta dal conflitto e piegata dall'esperienza subita, iniziò a svuotarsi velocemente. I mercanti cambiarono le rotte commerciali preferendo sbarcare più nord, a Porto Malgorne, e gi abitanti di Keremish cercarono fortuna lontano da quel posto, così carico di ricordi orrendi.
A distanza un anno dalla vittoria contro Algrin, Keremish era divenuta a tutti gli effetti un enorme città fantasma. Solo qualche centinaio di abitanti si ostinava a viverci ancora, quasi completamente isolati dal resto del mondo, tra lussuose case abbandonate e pianure disseminate di armi spezzate e armature infrante. La fortezza di Keremish non fu mai più ricostruita, e giace ancora nelle stesso condizioni, squartata dalla furia dell'emissario, lo scheletro di cioò che era un tempo, memoria di ciò che è accaduto in quel posto.
La chiesa di Sinth ha quindi richiamato Bree presso la capitale del regno, lasciando a Keremish le persone minime necessarie per gestire la fede delle poche persone rimaste. La ex Gran Sacerdotessa di Keremish occupa da quei giorni prestigiose cariche presso la sede centrale della chiesa. Orion e il suo gruppo di avventurieri hanno ricevuto encomi e onorificenze per l'aiuto prestato nella battaglia contro Melpheron, ma il loro senso del dovere li ha richiamati all'avventura, e sono ancora un gruppo di eroi erranti molto famoso. Lepel si è risvegliata dal suo stato di incoscienza dopo quasi trenta giorni di sonno comatoso, si è ripresa velocemente ed è partita verso nord. Si dice che faccia ancora la guardiana di cimiteri, da qualche parte nei pressi di Vestor.
Kalfyra è di nuovo scomparsa. Il luogo della sua tana è sconosciuta, e probabilmente tramerà per molti anni un nuovo piano per riscattarsi del fallimento ottenuto alleandosi con Algrin.
Valesid è tornata a vegliare sulle alture dei monti Scudo di Keremish, nella sua tana a passo Silberhorn.
Del futuro di Ivan, Gordianus, Krison e Lucian si narrano leggende, e qualcuna deve essere certamente vera. Ma spetta a loro stessi narrare queste avventure. Gli eroi dello Zeist hanno confermato la teoria ipotizzata dai saggi, che ad ogni sbilanciamento verso il male corrisponde una risposta naturale del bene, e viceversa. Lo Zeist è l'equilibrio naturale delle cose, l'ago della bilancia che governa l'universo. Le gesta degli avventurieri fin qui narrate gettano un bagliore di speranza sul mondo di Thesis: complice (forse) lo Zeist, ogni qualvolta le tenebre cercheranno di prevalere, ci saranno sempre eroi pronti a riportare la luce.