febbraio 02, 2008

8.05 - Il ritorno degli eroi

Erano tornati.
Bree non credeva ai suoi occhi. Erano scomparsi da diverso tempo, almeno due settimane. Varcarono la soglia della Cattedrale di Sinth accolti da sguardi di stupore. Indossavano armi e armature nuove, oggetti magici sfavillanti che pulsavano di potere, sembravano essere appena tornati dal confine dell'universo, per mettere fine a tutto quanto.
"Com'è la situazione?" Chiesero, appena la Gran Sacerdotessa diede loro udienza.
"Abbiamo un paio di idee su come riprenderci la fortezza. Anche se la città ormai è sotto il nostro pieno controllo, Kalfyra e i suoi alleati più fidati si sono barricati all'interno del palazzo del duca, e come sapete, è un luogo rinomato in tutta Wallace per la sua inespugnabilità. Oltretutto, non possiamo permetterci di sacrificare altri soldati. Già ventimila uomini coprono con i loro corpi il campo di battaglia oltre la porta ovest di Keremish, quel terreno resterà intriso di sangue e dolore per generazioni. I cittadini sono chiusi in casa, barricati, non aprono le porte nemmeno ai nostri sacerdoti. Credono che presto il mondo finirà, che il cielo farà piovere sangue e che saranno tutti uccisi dell'avvento del male. Questo non fa che accrescere il potere di Kalfyra. Il terrore che avvolge Keremish è talmente denso da essere quasi percepibile mentre lo si respira."
Gordianus si fece avanti: "Quali sono i piani che avete progettato?"
"L'unica via di accesso al palazzo ducale è il ponte. Esistono altri passaggi, ma ci costringerebbero a risalire la scogliera a picco sul mare, ed è probabile che se venissimo attaccati in quel momento, ci spazzerebbero via. Il nostro piano è penetrare frontalmente, e poi far intervenire le truppe."
Il piano piaceva molto a Ivan. Gli altri avevano qualche perplessità.
"Qualche volontario?"
"Valisid sta cercando di reclutare qualche potente alleato a Wallace, ma abbiamo già un gruppo di avventurieri che ci ha dato il suo incondizionato appoggio."
L'espressione di Krison si fece quella di chi sta rivivendo un incubo.
"Gli eroi di Sinth. - Concluse Bree - Ecco il loro portavoce."
Si fece avanti Orion, chierico di Sinth. I suoi capelli biondo platino rilucevano di splendore. Il pizzetto curato, gli occhi azzurri, le vesti candide e profumate. Avanzava con passo principesco, salutando i devoti che al suo incedere chinavano il capo.
"Messer Kalashtar, e Sir Gordianus. Quale onore. - fece un inchino - A quanto pare anche voi siete giunti infine ad offrire il vostro aiuto alla Chiesa di Sinth. Devo ammettere che credevo aveste altri impegni per i prossimi giorni, vista la velocità con la quale siete spariti! ...Ma non è mai troppo tardi, giusto?"
La Gran Sacerdotessa mise fine con autorità al conseguente lancio di frecciatine e allusioni. Se il gruppo di Gordianus, Ivan, Krison e Lucian voleva essere utile, avrebbero potuto entrare nella fortezza per primi. Orion, assieme a Castalia, Merry e Agranok sarebbero entrati da un passaggio secondario, sfruttando la distrazione offerta dal primo gruppo. Eliminati gli avversari più minacciosi, i soldati di Sinth avrebbero fatto irruzione prendendo di nuovo possesso del palazzo ducale. Sperando ovviamente che il duca Vaneglin e suo figli Larshell fossero ancora vivi.
Accettarono.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny