marzo 01, 2008

8.07 - L'emissario di Melpheron

Lo scontro con Kalfyra e i suoi alleati non fu troppo impegnativo, ma il drago vampiro una volta sconfitto si trasformò in nebbia e si allontanò dall'edificio di carne pulsante. I corpi di Golmore e di Notturno, invece, furono letteralmente divorati dalla struttura stessa. Whisper comparve ancora una volta a prendersi gioco degli avventurieri:
"Non avete ancora capito? Il sacrificio di sangue si è quasi compiuto! L'enorme ecatombe si è consumata! Le migliaia di soldati che hanno sparso il proprio sangue su questo suolo hanno alimentato la terra con la propria linfa vitale, i mercenari dell'ordine del teschio cremisi si sono infine uniti al sacrificio, e in ultimo i loro generali hanno messo in comunione corpo e carne al pari di tutti gli altri. Manca ormai una sola essenza affinché i piani collidano e la realtà stessa collassi nel Nephandum! Uccidendo Notturno e Golmore non avete fatto altro che accelerare il nostro piano!"
Al pronunciare di quelle parole, un grido strozzato provenne dall'angolo più estremo della stanza. Algrin aveva appena sgozzato Larshel, davanti agli occhi terrorizzati del duca suo padre. Algrin! La sua governante, la sua custode, la persona che le aveva fatto da madre in tutti questi anni, da quando la duchessa era morta!
"Sono stata io stessa ad uccidere la duchessa, - confessò la ragazza - quando l'ho vista per l'ennesima volta comportarsi male nei confronti di suoi figlio! In uno scatto di rabbia le ho trafitto il ventre con un fermacarte, e poi l'ho colpita ancora... e ancora... mentre suo figlio assisteva alla scena. Poi la corpa è stata data a lui, a Larshell, e il duca ha voluto coprire le colpe del figlio insabbiando l'omicidio della sua sposa: non voleva che Larshell fosse processato per un crimine tanto orribile. Un crimine che però avevo compiuto io. Per anni da allora ho servito il Signore del Sangue, Melpheron, allevando per lui il figlio del duca, in attesa del sacrificio di sangue che mi avrebbe consacrato come sua suprema servitrice!"

L'intera stanza iniziò a trasformarsi, a mutare in altezza e in larghezza, innalzandosi in alto verso il cielo nuvoloso. I tetti della fortezza furono distrutti dall'ingigantirsi del cuore di sangue, e mentre gli avventurieri venivano sollevati in alto, di fronte a loro Algrin mutava forma, trasformandosi in un essere metà umano e metà... qualcos'altro.
Poi udirono un boato. La struttura tremò, vibrò con forza, si scosse. La voce di Whisper che gemeva di dolore si allargò nel cielo, proveniente da ogni angolo dell'edificio. Qualcosa lo stava colpendo... e abbattendo. In pochi secondi ogni cosa che era composta di carne, pareti, pavimenti, mura, soffitti, membrane, filamenti, ogni cosa collassò su se stessa.
Krison e Lucian spiccarono il volo, gli altri cercarono di salvarsi aggrappandosi a qualcosa, alla fine furono tratti in salvo dai loro compagni. Il cuore di carne era stato abbattuto. Ma da cosa? Quando dell'edificio immondo non restò che un lago di sangue e viscere putrefatte, si accorsero della presenza di un gigantesco golem di mithral, comandato da Orion e dal suo gruppo. Erano riusciti a farlo funzionare, anche se solo per un breve periodo di tempo. Il golem adesso giaceva immobile, fumante, inutilizzabile. Ma il tempo gli era bastato per colpire con forza la base del cuore fino a farlo esplodere, causando il collasso dell'intero fulcro del terrore.

Dal centro del lago di sangue, che ribolliva tra le macerie della fortezza ducale, emerse infine Algrin. Le sue forme non erano più discernibili, era una creatura da incubo, in mezzo alle fattezze della quale emergeva ancora il corpo sinuoso della ragazza, come uno stamo al centro di un grottesco fiore di tentacoli. Gli avventurieri non esitarono un attimo, e si lanciarono contro di lei.

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