dicembre 14, 2007

8.03 - L'ultimo desiderio

Con Lucian davanti a loro, gli avventurieri aggirarono il tempio ritrovandosi di fronte ad una torre crollata, probabilmente un campanile o qualcosa di simile. La neve ricopriva le macerie trasformando tutto in un candido paesaggio. "Il gigante è entrato da qui". Disse Lucian, indicando la torre. Scalarono le mura, rimaste a metà. Ritrovarono facilmente le sue enormi impronte e le seguirono vedendole entrare attraverso una grossa breccia nelle pareti del tempio. Stavano per entrare, quando si accorsero che dei rumori provenivano dalla zona dove era avvenuto il precedente scontro. Lucian, nuovamente, scivolò veloce sulla neve fino ad affacciarsi sullo slargo del colonnato. Diversi giganti della cenere uscivano e si disponevano a difesa dell'ingresso. Un chierico, probabilmente il capo di quella setta religiosa, vestito con pesanti tuniche ed un bastone delle dimensioni di un albero stretto tra le mani. Ringhiò qualcosa nella lingua dei giganti, e alcuni dei suoi uomini si arrampicarono lungo il pendio alla ricerca degli avventurieri.
"Come hanno fatto a dissolvere il mio muro di forza?" Si chiese Krison.
"Entriamo dal retro!" Suggerì Lucian. Ma si resero immediatamente conto che anche il passaggio sul retro non era più incustodito. "Ho un'idea!" Suggerì il mago del gruppo, richiamando gli altri attorno a sé. Tracciando con il dito un disegno sulla neve, spiegò cosa aveva in mente:
"Lancerò altri muri di forza, in modo da chiudere alcuni giganti in degli scomparti isolati. Poi ci teletrasporteremo all'interno dei recinti di forza, e li affronteremo uno ad uno."
Sembrava un piano perfetto. Tutti d'accordo.

Krison si lanciò addosso una invisibilità e prese il volo. Inosservato, dall'alto, scagliò i suoi incantesimi. Quattro giganti si ritrovarono d'improvviso circondati da un campo di forza invisibile, poi un secondo campo di forza ne separò due dagli altri due. Non fecero in tempo a rendersi conto di ciò che stava accadendo, che Krison si precipitò dai suoi compagni e toccandoli li teletrasportò all'interno del campo di forza. Il gigante che si trovava all'interno si voltò e strinse la sua ascia realizzando che gli altri erano impossibilitati a raggiungerlo. Ma non potè usarla, perché gli attacchi combinati di Gordianus, Ivan e Lucian lo spinsero violentemente contro la parete invisibile massacrandolo di fendenti e colpi micidiali.
Si sentivano furbi e vittoriosi, nessuno si era reso conto di essersi chiuso in una trappola mortale.
Il chierico tuonò una serie di ordini incomprensibili, e mentre ancora la sua voce riecheggiava tra gli alberi della valle, gli altri giganti sollevarono quasi all'unisono le braccia al cielo. I sudari di anime che li avvolgevano iniziarono a gridare e a stridere così forte che Ivan restò stordito dai lamenti. Poi il cielo si aprì, le nubi si fecero rosse e cariche di fuoco. L'aria si illuminò di un caldo soprannaturale. E infine... una serie terribile di colonne fiammeggianti discese dal cielo, concentrandosi all'interno del campo di forza creato da Krison, all'interno delle mura invisibili dove gli avventurieri si erano chiusi. Una, due, tre... le colonne di fuoco si abbattevano con violenza su di loro, bruciando, carbonizzando, incendiando ogni cosa. Gordianus riusciva ad evitarle una ad una rimbalzando con forza tra le pareti ed il terreno, ma vedeva i suoi compagni cadere uno dopo l'altro. Quattro... cinque... sei... Lucian cadde incenerito, poi anche Krison... Infine Ivan. La settima e ultima colonna di fuoco aveva sciolto ogni oggetto indossato dai suoi amici in una specie di liquame nero che ricopriva i loro cadaveri. Gordianus si rese conto che Ivan era ancora vivo, nonostante il suo corpo fosse devastato dalle ustioni. Notò il suo scudo, sul quale risplendeva ancora una gemma del desiderio. Senza pensarci due volte lo afferrò e ne utilizzò il potere. Voleva che tutto questo non fosse accaduto, voleva tornare indietro giusto il tempo di salvare i suoi amici... ma un desiderio non è un'incantesimo così potente come sembra. Non potendo infrangere le leggi del tempo per più che brevi attimi, la magia fece tutto quello che poteva. Spedì indietro nel tempo un'immagine di Gordianus, che si ritrovò nella stessa identica posizione, ma pochi secondi prima che i giganti lanciassero le colonne di fuoco.
Di fronte a lui c'era Gordianus, se stesso, che sembrava l'unico in grado di vederlo. Aveva pochi secondi per persuaderlo a cambiare il futuro. "Salva la cheerleader! Salva il mondo!" Gli disse. Gordianus capì immediatamente. Bloccò Krison, che stava per lanciare un incantesimo assolutamente inutile, e scuotendolo gli gridò: "Portaci via di qui!!! Stiamo per morire tutti!!!". Quando un mezzodrago incazzato ti grida qualcosa, difficilmente puoi ignorarlo. Krison lanciò un nuovo teletrasporto e portò via tutti gli altri, che ancora non capivano cosa stava accadendo.
Si mossero velocemente verso il circolo magico che li avrebbe riportati al campo dei ranger. Non tutte le missioni si risolvono con una vittoria, ma almeno erano tutti vivi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

no correggo..la frase è stata "STATE per morire tutti" ;-)...
ciao ciao

Unknown ha detto...

e poi sta fava eravamo d'accordo tutti :D . Dall'inizio ho detto che era un piano assurdo, ma visto che a tutti sembrava geniale allora ho pensato di sbagliarmi e mi sono rassegnato a seguire la "massa"

Bigio ha detto...

ah! grave errore!!! la massa non ha MAI ragione... ricordiamoci le parole sagge di Nanni Moretti:

""Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste... cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone... Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta, perché il regista non crede nelle persone... Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone... mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza..."