ottobre 03, 2007

7.14 - La caverna sommersa

La lapide in memoria dei 28 soldati di Sinth caduti nel dare battaglia al lich che dimorava qui sotto era ancora in piedi. Una pietra levigata sulla quale era stata affissa una lastra di metallo lucente, con incisi i nomi di tutti quei valorosi. L'interno del piccolo tempio sotterraneo era stato rimesso in ordine, ripulito e intonacato, in modo da farne un decoroso mausoleo. Sul fondo della stanza erano stati posti dei bassorilievi in memoria della battaglia.

Lucian entrò ed esaminò l'ambiente. C'erano cacche di pecora un po' ovunque, il pastore che abitava nelle vicinanze sembrava fregarsene della memoria al valore. Assieme a Gordianus scoprirono che una parte del pavimento suonava a vuoto. Con un po' di sforzo sollevarono le lastre di pietra grigia che formavano il pavimento. Al di sotto di una di esse, scendeva un pozzo buio e angusto. Krison gettò nel pozzo una torcia, e la vide spegnersi nell'acqua.
L'acqua non era esattamente l'elemento migliore per muoversi, soprattutto se si è carichi di armature metalliche e di decine di chili di equipaggiamento. La magia di Krison risolse alcuni dei problemi, ma quando Gordianus si immerse iniziò a scivolare senza scampo nel buio assoluto del pozzo.
Il paladino evocò uno dei suoi poteri magici, e si illuminò. Lo spazio sotterraneo, al termine del pozzo, si aprì rivelando una enorme cavità sotterranea completamente colma di acqua. Il silenzio, il freddo ed il buio profondo avvolgevano Gordianus, che non riusciva a penetrare l'oscurità che lo avvolgeva per più di tre metri. Mentre gli altri si preparavano a raggiungerlo, un enorme creatura delle profondità notò un paladino luminoso che galleggiava nella sua tana. Srotolando le sue spire si svegliò dal torpore e nelle sue fauci una fucina di calore infernale riprese a bruciare. Il serpente delle profondità scivolò nel buio e nel silenzio come un coltello nell'olio. Gordianus si accorse di averlo addosso solo quando la creatura spalancò le enormi fauci per inghiottirlo, e il mezzodrago si trovò faccia a faccia con una massa incandescente di interiora che pulsavano di fuoco e fiamme anche se immerse nell'acqua più gelida.
Ivan vide la luce di Gordianus sparire. Si rese conto che qualcosa lo aveva attaccato e si diresse verso di lui. Lucian, sapendo che Genésis avrebbe funzionato anche nel buio e sott'acqua, fece fuoco sul serpente degli abissi. I proiettili magici di Genésis superarono Ivan in velocità e penetrarono con forza nelle carni bollenti del mostro. Gordianus intanto si apriva una strada verso l'esterno, dilaniando lo stomaco del serpente. L'essere si contorse e avvolse il paladino in un vortice di fiamme talmente intense da esplodere nell'acqua, ma dopo un paio di colpi ben assestati esalò l'ultimo respiro e crollò pesantemente sul fondale.

I compagni aiutarono Gordianus a risalire in superficie.
"Deve esserci un passaggio... - Ipotizzò Lucian - ...che conduca allo Shard. Dobbiamo cercarlo."
Si immersero nuovamente. Dewen trovò qualcosa, una specie di ruota di pietra con strani simboli incisi. Furono fortunati, perché anche la luce magica era insufficiente a illuminare l'ambiente sommerso. Con forza la ruotarono, e si accorsero dalla corrente che l'acqua veniva aspirata via. Purtroppo le loro aspettative furono disattese: la caverna non si vuotò, e rimasero nel buio e nell'acqua. Trovarono il condotto che si era aperto per qualche minuto, e sembrava essersi richiuso automaticamente... Tuttavia Gordianus non riuscì a farlo riaprire di nuovo (anzi, spaccò la ruota con la quale lo avevano aperto poco prima). Certi che quello fosse il passaggio che li avrebbe condotti allo Shard, si unirono tutti insieme per aprirlo... e ci riuscirono. La corrente li risucchiò via lungo il condotto per diverse centinaia di metri. Al termine della corsa, li sputò fuori dall'alto di una scogliera, sulla costa sud del continente.
Dewen si aggrappò al volo ad un arbusto.
"Dove siamo finiti?" Si chiese Krison sollevandosi in volo. La risposta non tardò ad arrivare. Un contadino inferocito li minacciò con il fucile di essersi inoltrati nella sua proprietà, e li scacciò malo modo. A piedi tornarono al tempio, che si trovava a un quarto d'ora di strada verso nord.

Nessun commento: