maggio 01, 2007

Intermezzo 3 - Conseguenze

Quahad entrò nella stanza planando dall'alto. Scese lentamente, lasciandosi catturare dall'atmosfera di inquietudine che le terrificanti statue di pietra nera, posizionate a varie altezze attorno alla volta del soffitto, contribuivano a creare. Quando giunse a terra incrociò gli sguardi di Envy e Lerac. I due sembravano impazienti di cominciare, anche se Golmore e Notturno non sembravano essere ancora arrivati. Il mezzelfo si guardò attorno attraverso le fessure della maschera che gli celava perennemente il volto e che gli permetteva di carpire ogni singolo dettaglio di ciò che lo circondava.

"Notturno non è ancora arrivato. - Gli comunicò Lerac, il muso bovino inespressivo come al solito, gli occhi colmi di quel vuoto ancestrale che solo un minotauro può concepire. - E non credo che arriverà prima del sorgere del sole. Abbiamo cercato di contattarlo ma non sembra possibile."
In qualche modo aveva anticipato la prima domanda di Quahad, ma non la seconda:
"Come mai ci riuniamo anche se manca uno di noi?"
Envy avanzò verso il mezzelfo battendo ritmicamente il bastone in terra. Un passo, un colpo, un passo, un colpo. "Nemmeno Darlenok sarà presente. Come ben sai la resurrezione di Gamnan lo sta coinvolgendo completamente, e non è il caso di disturbarlo. Tuttavia è la spiacevole assenza di Golmore che ci spinge a riunirci. - Fissò Quahad negli occhi, oltre la maschera magica. - Golmore è morto."
"Morto?" Dubitò per un attimo Quahad. Il mietitore era stato assegnato alla protezione del rituale di resurrezione. Qualcosa era andato storto. Quahad aveva sempre avuto qualche dubbio riguardo l'intenzione di Darlenok di voler resuscitare un servitore di Melpheron ucciso e sepolto da decenni, non ne vedeva l'effettiva utilità. Ma gli ordini del suo capo venivano raramente discussi: fino ad ora avevano sempre condotto ad un successo.
"Vuoi dire che la resurrezione non è andata in porto?" Domandò.
"Il rituale procede senza intoppi. Chiunque si sia introdotto nella Cattedrale, si è scontrato con Golmore e l'ha sconfitto. Poi però ha stupidamente abbandonato l'area, il che ci ha permesso di renderci conto delle falle nel nostro sistema di difese, di correggerle e di rafforzarle. Non avremo più spiacevoli intrusioni, stai tranquillo. Darlenok avrà indietro il suo emissario, benché privo di influenza, e proseguiremo secondo i piani."
Il minotauro scosse la testa e sbuffò sonoramente. Incrociò le braccia, nodose come tronchi, ed espresse la sua perplessità: "E allora perché hai voluto vederci? Sappiamo che Golmore può essere resuscitato. La fortezza adesso è impenetrabile. Chiunque sia entrato non ha scoperto nulla e non scoprirà più nulla. Il rituale procede senza intoppi. Cosa vuoi da noi?"
Envy sollevò lo sguardo verso il soffitto a volta della stanza. Inspirò profondamente e chiuse gli occhi, come assaporando l'odore di marmo e di pioggia che aleggiava nella stanza, agli ultimi piani della Cattedrale abbandonata. "Noi possiamo portare in vita Golmore, ma coloro che hanno osato ucciderlo pagheranno. Ho bisogno di voi per raggiungerli e porre fine alla loro superbia. Sarà un esempio per tutti coloro che penseranno di intralciare i piani di Darlenok."
Il muso di Lerac si deformò in una smorfia di contentezza. Il minotauro era abbastanza folle ed assetato di sangue da seguire Envy in qualsiasi crociata, purché fosse assicurato lo spargimento di sangue. Ma Quahad non sembrava convinto. Vendetta? Esempio? Non erano motivazioni sufficienti. Avevano una piano e compiti importanti da portare a termine. Perché perdere tempo appresso a dei ficcanaso incapaci, che si erano ritirati prima ancora di portare a termine la loro missione, qualsiasi fosse stata?
"Non hai bisogno di me per questa missione." Decise Quahad.
"Sbagli. - Gli rispose Envy – Non sappiamo dove si trovino ora. Ho bisogno di te per rintracciarli."
"Hai sufficienti contatti a Keremish per scoprirlo anche senza il mio aiuto."
"E' vero. - Disse Envy voltandosi verso di lui – Ma loro non sono tornati a Keremish. I miei informatori mi hanno già contattata: la loro missione era recuperare la bara di Gamnan."
Quahad scoppiò in una sonora risata.
"Recuperare la cassa? Folli! - Sbottò il mezzelfo – Ma se non sono tornati a Keremish, significa che sono ancora nei dintorni."
"Dicci dove sono!" Insisté Lerac, ansioso di conficcare una delle sue asce nel cranio di qualche nuova vittima. Quahad restò in silenzio per qualche minuto, poi si rivolse alla chierica.
"Resuscita Golmore. Io rintraccerò quegli idioti. Non ci vorrà molto."
Si sollevò in volo in un attimo e scomparve uscendo dalla finestra più alta. Il cielo era plumbeo e pioveva forte, ma una notte tempestosa non avrebbe influito sulle potenti capacità di Quahad.

"Suppongo che Golmore verrà con noi. Il suo desiderio di vendetta sarà grande." Commentò il minotauro, sapendo che se così fosse stato avrebbe dovuto lasciare qualche avversario al mietitore.
"No, lui non verrà. - Gli rispose Envy – Tenebrosa è stata rubata, e probabilmente è in possesso di coloro che lo hanno ucciso. Non ho bisogno di un alleato disarmato. Andremo noi, e recupereremo Tenebrosa per lui. Porteremo indietro la sua arma, e le teste dei suoi carnefici."
Il minotauro sollevò la testa ed emise un forte grido di gioia, a metà tra un muggito ed uno spaventoso latrato. Uno sciame di pipistrelli si staccò dai soffitti e volò in circolo attorno alle statue della volta. Envy sorrise soddisfatta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma porc.... questa volta l'abbiamo combinata grossa!!!
Comunque li aspetterò a braccia aperte.....chiunque essi siano!!!

Anonimo ha detto...

Bene bene....credo ke punire il male questa volta servirà e anke una gemma sacra sarebbe gradita penso ke andrò a cercarne una alla torre arcana...Se sperano di avere le nostre teste tanto facilmente si sbagliano di grosso.....