maggio 29, 2007

5.11 - Verso la purificazione

Il passaggio verso le catacombe sembrava non poter essere più percorso... almeno non senza combattere. Il Draco dell'ira che custodiva le uova era uscito dalla stanza che aveva scelto come nido e si aggirava nervoso attorno al cadavere del compagno ucciso. Notoriamente queste creature non hanno un bel carattere... ancora peggio se gli uccidi il parente più prossimo.
"Possiamo prendere un altro corridoio verso sud..." Indicò Krisonna sulla mappa.
"E' probabile che i passaggi verso sud conducano tutti alla zona funeraria." Le fece notare Arose.
"L'altro passaggio è infestato dai troll delle caverne." Ricordò Lucian.
I troll delle caverne sono cugini più grossi e più feroci dei troll normali. A parte il fatto che temano la luce del giorno, preferendo vivere nella profondità delle caverne, nessuno ne sapeva di più.
"Tentiamo la strada della diplomazia allora." Propose Arose guardando Gordianus.
Il mezzodrago sentì il peso della responsabilità sulle sue spalle. Era Krisonna la più brava a condurre le trattative, in realtà. Ma era una buona idea andare a trattare con dei troll?
"Se le cose si mettono male, - disse Arose a Ivan - li sterminiamo tutti."

Entrarono nella tana dei troll. Quella che originariamente doveva essere una sala refettorio era stata trasformata in una stalla. Rifiuti e feci si accumulavano lungo le pareti, sporcizia e stracci erano ammucchiati sui tavoli ribaltati. Detriti e utensili giacevano sul pavimento. Piccoli troll, stretti tra le braccia delle femmine, guardavano con terrore l'ingresso dei cinque avventurieri. Poi un pari numero di nerboruti guerrieri si avvicinò loro. Uno di loro parlò con voce gutturale. L'odore nauseante del suo alito si mescolò a quello pestilenziale della stanza. Arose aveva lanciato su Gordianus un incantesimo di comprensione dei linguaggi, sicché il paladino poteva comprendere ma non parlare la lingua del troll.
Il mezzodrago tentò di gesticolare per far capire al gigante che la loro unica intenzione era di attraversare il loro territorio e procedere oltre. In qualche modo ci riuscì, ma il troll lo avvertì:
"Oltre troverai solo la morte... là dimora la luce che acceca ed uccide."
Gordianus riportò l'avvertimento ai suoi amici parlando in comune, al che il troll più anziano rivelò di conoscere i rudimenti della lingua universale.
"Selknak è il capo, qui. Chi è il vostro capo?"
"Lei!" Disse Gordianus indicando Krisonna. Poi si rese conto dell'errore.
"Il vostro capo... è una femmina??? Quale razza di smidollati esseri prende ordini da una femmina? Voi non siete all'altezza di quello che vi aspetta. Ma per un giusto compenso vi faremo passare. Siamo rimasti in pochi e il nostro ritorno a casa ci è stato negato. Il passaggio ora è pericoloso. Abbiamo perso più di venti guerrieri contro di lui."
Il gruppo raccolse qualche pietra preziosa e la diedero ai troll come pagamento.
"Cosa ci aspetta?" Chiese il mezzodrago.
"Se volete delle informazioni, dovrete pagarle!" Disse Selknak.
"Altre gemme?" Domandarono.
"No... lasciateci una delle vostre femmine, per farne ciò che vogliamo!"
Krisonna e Arose si passarono uno sguardo di orrore. Rifiutarono e proseguirono oltre. Oltre le stanze dei troll, colme di sporcizia e di rifiuti, fino a dove li accompagnò Selknak. Poi i troll tornarono indietro.

Un lungo corridoio conduceva ad una porta aperta, in fondo. Statue e quadri molto preziosi impreziosivano l'ambiente. Affreschi coloravano i soffitti a volta.
"E' una specie di sentiero della purificazione. - Commentò Arose - Percorrendolo si tentava di ricordare agli ospiti l'importanza del luogo dove stavano per entrare."
Giunti dall'altra parte del lungo corridoio si trovarono in una piccola anticamera spoglia, e decisero di fermarsi a riposare. Arose aprì il suo libro di preghiere e iniziò a recitare delle litanie melodiche. Krisonna aprì un vano dimensionale e si sistemò al suo interno per riposare, assieme a Lucian e a Gordianus. Ivan rimase con la sacerdotessa, si addormentò appoggiato ad una parete, quel poco di tempo che gli serviva per riprendere le forze e far rimarginare le ferite.
Dalla stanza successiva provenivano luci e rumori sinistri. I cristalli della pesante porta metallica sussultavano e brillavano come sottoposti a correnti magiche mutevoli e continue.
In lontananza si udivano risate di troll e i ruggiti disperati di un Draco.

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