febbraio 20, 2007

4.13 - Ospiti non attesi

Antallen suonava con passione e ispirazione. La sua musica sembrava fermarsi nell'aria odorosa e umida della locanda e danzare con i profumi ed il sussurrìo dei tavoli. Il bardo muoveva le dita velocemente, come formiche su di un ramo, e i suoi occhi rimanevano chiusi, la mente rapita dalla melodia. Quando fermava la musica, intonava una strofa. Il pubblico seguiva i suoi racconti con attenzione, smettendo di parlare per un attimo e posando sul tavolo i boccali. Il lybran cantava di luoghi lontani, di cieli azzurri e luminosi, di navi volanti e di città sospese in aria. Poi poggiava nuovamente le dita sulle corde e dal chitarrino un accompagnamento delizioso si levava ad esaltare la sua voce.
Per il tempo che durò l'esibizione, sembrava di essere tornati indietro, ai tempi in cui Keremish non respirava ed era una cittadina allegra e vivace. I giorni erano lunghi e luminosi, le strade piene di vita, i vicoli offrivano scorci caratteristici e i mercanti amavano fermarsi in città per godere della vista del porto dalle finestre delle locande.

Krisonna, Gordianus e Ivan entrarono al Pollo Aviario quando l'esibizione del loro vecchio amico volgeva al termine. Con lo sguardo notarono che Guasco e Piria stavano appalaudendo, e il mercante non si lasciò scappare l'occasione di complimentarsi di persona con il maestro e di allungargli un paio di monete d'oro, segno di apprezzamento. Quando Antallen scese dal piccolo palco di legno, l'oste gli si avvicinò dondolando. Nascose una coscia di pollo nella tasca del suo sudicio camice, e ne estrasse una quindicina di monete d'oro, unte ma decisamente appetibili.
"Complimenti, mastro Refis! Il pubblico è rimasto incantato, e la mia sala non si riempiva così da almeno un anno!" Il corpulento padrone della locanda esplose in una fragorosa risata.
"La ringrazio, messere. Anche io mi sono premurato di omaggiarvi con un piccolo dono, per ringraziarvi della vostra ospitalità!" E così dicendo estrasse una piccola ghirlanda dorata. L'oste la afferrò e la mise in tasca. La stessa dove teneva la coscia di pollo. Poi si esibì in un inchino sgraziato e tornò al suo lavoro.
"Antallen! Quanto tempo!" Il bardo salutò tutti e si sedettero ad uno dei tavoli. Gli amici lo aggiornarono su quanto stava accadendo in città. Antallen era partito per un lungo giro della regione, e al suo ritorno le cose sembravano decisamente peggiorate.
"Abbiamo un appuntamento, fra qualche ora... - Riferì Krisonna - Una congrega di streghe. Si troveranno al cimitero. Vieni con noi?"

La notte era calata, finalmente. Avvicinandosi al cimitero, si accorsero che uomini dai volti coperti con un mantello grigio vagavano nei pressi del perimetro del Campo. Le guardie cittadine pattugliavano l'alta cancellata, e ogni tanto era possibile imbattersi anche in qualche mercenario del Teschio Cremisi. Trovarono un punto lontano da sguardi indiscreti, e oltrepassarono le inferriate. Lucian li raggiunse giusto in quel momento. Si accorsero però di avere nel gruppo due guerrieri in armatura pesante, che ad ogni passo emettevano rumori metallici al pari di un golem arrugginito. Così, Lucian e Antallen andarono avanti da soli.
Scivolarono fra le tombe fino a raggiungere una delle colline sulle quali sorgeva la maggiorparte delle tombe del Campo dei Morti. Lucian si accorse di numerose presenze che si muovevano furtivamente nell'ombra: ladri. Era evidente che anche le Mantidi Notturne erano state invitate. Si nascosero nel buio ed avanzarono facendo attenzione a non essere visti. Giunsero fino ad un centinaio di metri da un ampio anfiteatro di pietra, la tomba dei Wandermaster. Si trattava di una famiglia di grandi oratori e politici, che avevano costruito un'arena di pietra semicircolare di fronte all'ingresso della cripta di famiglia, per commemorarne l'onore. Spesso l'anfiteatro veniva utilizzato per le cerimonie funebri dai sacerdoti di Sinth, ma quella notte sarebbe stato testimone di un altro tipo di evento.
Tre figure misteriose erano riunite al centro dell'anfiteatro. Attorno al perimetro, nascosti all'ombra delle tombe, c'erano molti altri ladri. Una delle tre figure sembrava essere l'incantatore visto da Lucian nel vicolo dei gatti. Un altro era avvolto da un mantello grigio, proprio come tutti gli altri suoi compagni, ma evidentemente doveva avere un ruolo di comando. La terza figura era a dir poco grottesca, una creatura umanoide dalle forme vagamente femminili, con la pelle rugosa e bluastra, e due piccole corna nere che le spuntavano dalla fronte.
Poi si udì un rumore sospetto da alcune tombe a ovest. Si trattava di Krisonna, che aveva tentato di raggiungere i compagni dopo essere stata avvisata con un messaggio magico da Antallen. Il bardo subito tentò di sviare i ladri producendo un suono fantasma altrove, il miagolìo di un gatto. Ma non sembravano essere interessati ai gatti.
Fortunatamente la maga aveva già provveduto a lanciare trucco della corda e a nascondersi in un piccolo spazio extradimensionale. Anche Lucian e Antallen tentarono di nascondersi, ma non ci riuscirono. Tre Mantidi Notturne emersero dall'oscurità alle loro spalle. Lucian si voltò di scatto e con una rapida successione di colpi eliminò i due ladri che aveva attorno, ma non riuscì ad avvertire in tempo il bardo, che si ritrovò una gelida lama conficcata tra le scapole. Antallen gridò di dolore, e il suo grido giunse alle orecchie di Ivan e Gordianus, che stavano attendendo lontani. I loro amici erano stati scoperti. Ormai agire di sotterfugio era inutile.

"La nostra riunione dovrà essere rimandata! - disse il mago agli altri due complici - Chiunque sia, uccideteli." La creatura notturna in un attimo scomparve. Il capo delle Mantidi Notturne invece stese le braccia, e la carne dei due avambracci si squarciò facendo uscire due coltelli acuminati che scivolarono velocemente tra le sue dita. Lucian aveva già visto quel trucco: Teg Maine! Assieme al bardo iniziarono a correre via, il più lontano possibile da quel posto. Ma i ladri li avevano praticamente già circondati.
Nel frattempo Ivan e Gordianus correvano tra le lapidi nel tentativo di raggiungere i loro amici prima che fosse troppo tardi. Un riflesso scivolò tra i marmi lucidi illuminati dalla luna. Qualcosa di soprannaturale. La Strega degli Specchi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

fantastico! quando uno non gioca da pg da mesi e mesi è fantastico un po' di sana azione (anche se ho rischiato la pelle) grazie di questo regalo e un bacione a tutti

Antallen

Bigio ha detto...

E il tuo profilo è online! (finalmente...)