febbraio 09, 2007

4.10 - Strega, streghe, stregone

Lucian entrò nello studio di Milos che la lunga alba di sangue non aveva ancora abbandonato il cielo della mattina. Il mago se ne stava curvo su un tomo, illuminato da due candele la cui fiamma brillava di luce azzurra. Quando il ranger entrò, sollevò lo sguardo sopra gli occhiali (e sotto le folte sopracciglia bianche) e lo invitò a sedersi.
"Qual buon vento ti porta?"
"Non molto buono... - Rispose Lucian - Siamo tornati dalla nostra seconda incursione sull'isola di Wabbekee e sembra popolata da potenti creature, al di sopra delle nostre forze..."
"Oh, già! Quelle creature! - Lo interruppe Milos - Abbiamo esaminato il cadavere in decomposizione che avevate lasciato sulle rive del fiume!"
"Non era in decomposizione!" Si stupì il ranger.
"Putrefazione accelerata innaturale! Interessante, vero?" Chiarì il mago. Chiuse il libro e saltò giù dalla sedia. In piedi era ancora più basso che da seduto. Poggiandosi sul suo bastone si diresse verso uno scaffale e raccolse una serie di scartoffie.
"Io e i miei accoliti abbiamo trovato cospicue tracce di energia divina nelle carni di quel gigante... l'intera struttura di quella creatura ne era imbibita... era come se l'energia divina in qualche modo lo sostentasse." Spiegò, mentre allargava alcune pergamente sul tavolo, facendosi spazio tra libri e arnesi per l'analisi magica. Sollevò di nuovo lo sguardo su Lucian e riprese:
"Non sapevamo che Wabbekee stesse conducendo esperimenti così interessanti. Quando dieci anni fa abbandonò l'isola e si trasferì a Keremish, non proseguì alcuna ricerca e non ci parlò di alcuna scoperta. Ritenevamo che tutti i suoi sorzi non l'avessero condotto a nulla di concreto. Poi scomparve, dopo qualche mese. Nessuno di noi lo vide più, ma forse siamo in grado di rintracciarlo."
Lucian ascoltava, ma nel frattempo stava rimuginando su altre questioni, cioè sul vero motivo che lo aveva condotto da Milos quella mattina.
"Forse quelle creature erano normali esseri umani prim degli esperimenti di Wabbekee. - Disse - Se Wabbekee era in grado di potenziare in quel modo i suoi alleati, non potremmo fare altrettanto anche noi? Nella nostra ultima incursione Gordianus è stato ucciso (anche se siamo riusciti a riportarlo in vita) e anche gli altri membri del gruppo hanno riportato gravi ferite... Ho sentito che esiste una malattia chiamata licantropia. Modifica il fisico e la mente dell'ospite trasformandolo in una bestia assetata di sangue. Ma se trovassimo il modo di salvare la mente dalla trasformazione..."
Milos lo interruppe, aggiustandosi gli occhiali con due dita. "Esistono numerosi metodi magici per potenziare un combattente... incantesimi potenti che sono andati perduti... possiamo condurre ricerche in quel senso, ma avremo bisogno di voi se si necessiterà di recuperare componenti per le ricerche."
"Affare fatto" Concluse il mezzelfo.
"E a proposito di componenti... - riprese Milos - che ne è del nihilium?"
Lucian scosse la testa.
"Avevo capito - incalzò il vecchio mago - che siete stati sull'isola per ben due volte. E' impossibile che non abbiate notato l'enorme blocco di nihilium che si innalza per decine di metri di altezza al centro di essa!"
"Quello... è nihilium?" Rispose sbigottito il ranger. In effetti avevano constatato che si trattava di una roccia strana, di un materiale insolito... ma non avevano minimamente pensato che si trattasse proprio della roccia che stavano cercando.
"Prendetene più che potete. Con del nigilium saremo in grado di produrre essedreel bipolare secondo quanto scoperto da Pollas prima di morire... e adesso che sappiamo che Wabbekee aveva raggiunto dei risultati molto interessanti, ve la sentite di tornare ed indagare anche sui suoi esperimenti?" Milos ricordò a Lucian del fatto che Carden aveva ingaggiato direttamente loro della missione, senza che la Gilda diramasse alcuna richiesta di avventurieri. "Ma se non vi sentite in grado di completare la missione, ora che si è fatta più complessa, la Gilda può chiedere che se ne occupino altri."
"Non ce n'è bisogno." Fece Lucian.
"Bene! - Esclamò il mago battendo con il suo bastone a terra. - Abbiamo spedito una copia delle nostre ricerche su quel gigante al tempio di Sinth, per un consulto. Se volete saperne qualcosa di più in anteprima, passateci voi stessi."
Il ranger salutò ed uscì dalla torre della Gilda Arcana.

Arrivato alla Locanda del Pollo Aviario trovò Ivan e Gordianus appena svegli e seduti ai tavoli per la colazione. Nessuno dei due, a dir la verità, aveva osato ordinare. L'oste serviva latte di capra, uova fritte e fave. Incontrarono l'altro gruppo di avventurieri che dimorava alla locanda, Castalia, Orion, Merry e Agranok, che scendeva già pronto per la loro missione. Ebbero modo di sedersi al tavolo con loro e di discutere di come andassero le cose. A quanto pare aver scoperto di una confraternita di incantatori arcani che tramava nell'ombra sia con i ladri delle Mantidi Notturne che con il drago dei picchi montuosi non era stato molto utile: le indagini si erano fermate perché nessuno conosceva il covo delle Mantidì, né potevano chiedere al drago, tantomeno era possibile risalire alla confraternita. Sarebbero invece andati a reclamare una villa infestata, messa in palio dal proprietario per il primo gruppo di avventurieri che vi avesse trascorso una notte intera.
"Bene bene! - commentò sarcastico Lucian - Fate testamento, prima!"
Ma nessuno degli altri sembrò spaventato. Castalia pensava si trattasse di "semplici fantasmi", Agranok confidava nelle sue arti arcane. Merry e Orion stavano mangiando uova e fave. Appena finito di mangiare, salutarono i tre colleghi e si allontanarono.

"E noi che facciamo?" Chiese Lucian.
"Abbiamo la pista delle streghe da seguire." Propose Ivan.
Pochi minuti dopo, i tre stavano scivolando in uno sporco vicolo del quartiere del mercato. Lucian e Ivan avevano già incontrato, in quello stesso vicolo, la strega dei gatti neri. Con un po' di fortuna, l'avrebbero trovata ancora lì.
Giunti in prossimità delle finestre della sua casa, si trovarono circondati da decine di gatti neri che giravano per le strade miagolando, o se ne stavano paciosi sdraiati negli angoli più luminosi del vicolo. Lucian aveva provveduto ad avvolgere se stesso ed i suoi due compagni con una invisibilità agli animali, ed era impossibile che i gatti li vedessero. Sentirono delle voci provenire dall'interno dell'abitazione. I vetri delle finestre erano incrostati e la porta di legno era socchiusa... non riuscivano a vedere dentro. Gordianus si concentrò per percepire presenze maligne nei paraggi. Sentì dapprima due, poi tre creature: una forte aura di male in piedi, una più debole seduta, ed una terza che sembrava muoversi da una finestra all'altra... rimanendo dentro le finestre stesse!
"La strega degli specchi!" Disse agli altri.
"Aspettate qui, vado ad ascoltare cosa dicono." Lucian scivolò furtivamente fin sotto una delle finestre. Ma l'udito fino della strega percepì che qualcosa si muoveva. "Chi è là?" Tuonò con voce rauca e sgradevole. Il suo naso bitorsoluto sporse oltre l'apertura della porta, ma non notò il ranger, che si era nascosto dietro un barile per la raccolta dell'acqua piovana.
"Lascia stare le tue paranoie, vecchia! - le intimò una voce giovane ma autorevole - E torniamo ai nostri affari. Stanotte, al cimitero, vi darò conferma definitiva degli accordi, e insieme daremo il via al piano. Siate puntuali."
Un rumore di stivali si avvicinò alla porta. Lucian, che aveva udito tutto, si schiacciò ancora meglio dietro il barile. Un giovane incantatore alto e avvolto in un lungo mantello di stoffa pregiata uscì dalla casa. Il suo collo era avvolto da un'armatura costruita su misura. Aveva corti capelli grigi ed occhi perlacei, senza pupilla. Scomparve nell'ombra di un vicolo.
Il ranger tornò velocemente dai suoi compagni, e riferì loro quanto aveva udito.
"Abbiamo bisogno di aiuto." Propose Gordianus "Chiediamo al tempio."

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