febbraio 10, 2007

4.11 - Spedizione contro il redivivo

Una discreta folla di curiosi circondava le scalinate della Cattedrale di Sinth quando Lucian, Ivan e Gordianus si avvicinarono al tempio. Si fecero largo tra la gente, che osservava ammirata quello che stava accadendo sul sacrario. Tra le alte colonne e le imponenti statue, proprio davanti alla porta della cattedrale, una schiera di paladini e templari stava salutando l'uscita della Custode del Culto.
Chiedendo il permesso ad una delle accolite, i tre avventurieri furono condotti all'interno, dove Bree stava terminando la benedizione delle proprie armi. La Custode del Culto era vestita con la tunica e le armi dell'ordine dei paladini di Sinth. Aveva indossato le vestigia delle grande battaglie e aveva dipinto le lacrime della dea madre al di sotto degli occhi. Appena finito di benedire la sua spada, la rinfoderò e si accorse dell'accolita, che introduceva gli avventurieri.
"Gordianus! - Esclamò la sacerdotessa - E' un piacere rivederti. Purtroppo non ho molto tempo."
"Che succede?" Domandò il mezzodrago.
"Una spedizione di emergenza, presso un santuario abbandonato a pochi chilometri da Keremish, lungo la strada mercantile. Sembra che durante la notte, un folle abbia completato il rituale per trasformarsi in nonmorto, ed un lich ha preso vita."
Lucian e Ivan avevano già sentito questa storia. Tempo addietro, un signorotto aveva proposto loro una missione che riguardava il fratello, il quale era un potente incantatore con tutte le intenzioni di divenire un lich. Ma si erano impegnati in altre missioni, e il tipo non si era più fatto vedere. Ma che qualcuno si stesse preparando a quel rituale presso il santuario sulla strada mercantile ad ovest era una notizia a loro nota da tempo. Tuttavia preferirono non farne parola con Bree.
"Abbiamo bisogno di aiuto... stanotte alcune streghe si riuniranno al cimitero." Riferì Lucian.
"Non posso aiutarvi, - rispose Bree - abbiamo una missione da compiere."
"Andiamo anche noi!" Propose Ivan.
Lucian si fece sfuggire una risatina, poi capì che il guerriero diceva sul serio.
"C'è una legione di paladini assieme a noi!" Aggiunse Gordianus.
"Possiamo unirci alla spedizione?" Chiese Lucian alla Custode del Culto. La sacerdotessa era piuttosto sorpresa dalla domanda. Andare a caccia di lich era molto pericoloso, molti dei paladini che fieramente innalzavano inni alla chiesa sarebbero morti.
"Non rifiuteremo l'aiuto di nessuno!" Rispose infine Bree.

La folla salutò con grida di giubilo il passaggio delle forze del bene che andavano a sradicare il male a pochi passi dalla città. Ora che la città sembrava sprofondata in un'aura di paura, ogni spiraglio di luce era accolto come un miracolo. La sacerdotessa cavalcava in testa alla legione, la seguivano 40 soldati in armatura scintillante da templare. Dietro di loro, Lucian, Ivan e Gordianus, mercenari aggiunti alla missione.
Oltrepassarono i cancelli di Keremish e imboccarono la strada mercantile ovest accompagnati da squilli di tromba suonati dall'alto delle mura e delle torri di vedetta. Dopo circa due ore di marcia giunsero al tempio abbandonato.
Del santuario restavano in piedi solo quattro colonne, che si alzavano spezzate per qualche metro su un piano lastricato di pietre levigate. Attorno ai ruderi del santuario avevano costruito le loro case qualche fattore e alcuni allevatori. L'ingresso ai sotterranei del tempio, le cripte, si affacciava sulla strada ed era poco più che un buco in terra chiuso da una lastra di marmo.
"L'energia negativa viene da là sotto" Indicò Bree scendendo da cavallo.
Alcuni paladini si mossero verso l'ingresso delle cripte e forzandole la pietra con la spada ribaltarono la pietra di lato. La Custode del Culto diede un ordine silenzioso. I soldati sfoderarono le lame e si lanciarono nel buio della cripta, uno dopo l'altro. Seguirono alcuni minuti di silenzio, poi le prime grida, seguite dai rumori della battaglia. Colpi di spada, tintinnii di armature. Bree ordinò ai quattro templari rimasti a proteggerla di muoversi ai lati della porta, per cogliere di sorpresa qualsiasi cosa uscisse. Gli avventurieri sfoderarono le armi ed attesero assieme a lei.
Di colpo un tentacolo uncinato schizzò fuori dal buio e agguantò un paladino per il cranio, strattonandolo dentro. Seguirono urla. Un altro paladino entrò di corsa, nel tentativo di salvare il compagno. Altri rumori di colluttazione, poi il silenzio. Lucian, Ivan e Gordianus scivolarono ai lati dell'apertura, a dare supporto ai due paladini. Dopo pochi secondi, un Mohrg uscì dalla cripta sferzando l'aria con le sue frattaglie tentacolari.
I colpi di spada si abbatterono sulla creatura ferocemente, poi la sacerdotessa sfoderò il simbolo sacro e con un potente lampo di energia positiva disintegrò completamente la creatura.
"Un Mohrg... - commentò Bree - E' un nonmorto molto potente... come può averlo evocato?"
Ma non ebbe il tempo di ragionarci. Altri due nonmorti dello stesso tipo uscirono dal buio attaccando con i loro tentacoli mollicci e uncinati. Uno dei paladini fu dilaniato. Quando il primo dei due Mohrg cadde a terra con il cranio sfondato l'altro attese, per attirare gli avversari nel buio. Ma nessuno degli avventurieri cadde nella trappola. Affrontarono anche il secondo nonmorto e lo sconfissero. A quel punto Bree ordinò all'ultimo soldato rimasto di scendere a dare supporto ai sopravvissuti, che ancora si sentivano lottare e combattere.

Una luce verde illuminò per qualche frazione di secondo il pavimento lastricato del santuario, quindi la roccia si disintegrò lasciando al suo posto un buco di sei metri di diametro. Dal centro della voragine emerse volando il lich. Con un colpo di telecinesi fece crollare l'ingresso alla cripta.
"La Custode del Culto in persona! - Disse, notando la presenza di Bree - Quale onore! Ma non c'è peccato per il quale io debba essere punito! Ho abbandonato le mie vesti mortali per risorgere come creatura eterna. Voi, esseri di carne viva, non mi fermerete. Non più, ormai!"
Invece di replicare verbalmente, la sacerdotessa tese in avanti il simbolo sacro e esplose un altra ondata di energia positiva. Purtroppo non ebbe effetto. Il lich rise istericamente. Brandelli di carne si staccavano dalla sua faccia, essiccati e decomposti. Gordianus passò all'azione, si avvicinò alla voragine e spalancando le fauci emise un potente soffio di gelo. Il nonmorto fu investito in pieno e quando il paladino richiuse la bocca sembrava averlo completamente assiderato. Ma non era così. Il nonmorto spaccò il ghiaccio che lo ricopriva ed estese la mano, ripagando con la stessa carta i suoi avversari. Un cono di gelo di forza devastante investì i quattro avversari. Tutti, tranne Gordianus che era immune al freddo, riportarono tremende ustioni da freddo. Mentre Bree tentava di curare le ferite a se stessa e ai suoi compagni, Ivan corse verso la colonna più vicina. Con la forza che possedeva, iniziò a scalarla velocemente aggrappandosi direttamente sulla roccia, come se l'armatura non gli desse affatto impedimento. Lucian beneficiò di uno scudo amico lanciato da Bree, quindi decollò volando verso il nonmorto ed iniziò a colpirlo con la sua spada. Gordianus non sapeva cosa fare, ma pensò che se avesse abbattuto una colonna avrebbe avuto qualche speranza di centrare il lich sospeso in aria.
La Custode del Culto scagliò raggi roventi contro il mostro. Il lich però sembrava sfruttare tocco del vampiro per riprendere energie, succhiandole al mezzelfo con il quale stava combattendo. Per fortuna dall'alto giunse Ivan! Lanciandosi da una colonna con uno sforzo sovrumano, riuscì a raggiungere il nonmorto. Mentre volava in aria il suo volto si trasformò in quello del suo animale totemico, il furioso ghiottone, e stringendosi sul corpo rinsecchito del lich affondò le zanne nella carne del nemico. Lucian pensava di approfittarne per curarsi, ma quando ebbe estratto la bacchetta si rese conto che poteva usarla per ferire! Colpì il lich infliggendo alla creatura danni da energia positiva: se per sbaglio avesse colpito Ivan, lo avrebbe curato.
"Maledetti!" Gridò il mago nonmorto. Riuscì anche da immobilizzato a lanciare un teletrasporto, e comparve alle spalle della sacerdotessa. Ma Bree non era così indifesa come sembrava. Indietreggiò di qualche passo e utilizzando una delle sue pergamene evocò dal cielo una esplosiva colonna di fuoco, che si abbatté sul povero lich consumandone carni ed ossa, incenerendolo all'istante.

Lucian aveva afferrato Ivan al volo per evitare che cadesse nel vuoto, e lo riportò a terra. Gordianus smise di colpire la colonna, ormai era inutile.
"Dobbiamo ritrovare il filatterio!" Disse Lucian.
"Non abbiamo fretta... il lich impiegherà almeno un giorno intero a rigenerarsi. Rivolteremo quella cripta da cima a fondo finché non recuperemo il ricettacolo dove ha riposto la sua anima."
Così fecero, ed infatti il filatterio si trovava in una delle tombe. Il lich non aveva avuto il tempo di nasconderlo meglio. Gordianus e Ivan lo colpirono con forza fino a spaccarlo. Sì udì un flebile grido di agonia dissolversi nell'aria quando lo scrigno metallico si spaccò. Il lich era morto.
Dei 40 uomini di Bree ne erano rimasti in vita solo dodici.
"Costruiremo un nuovo santuario su questi resti, e lo intitoleremo alla memoria dei ventotto paladini che hanno dato la vita per salvare Keremish da questa spaventosa minaccia."
Quindi la Custode del Culto risalì a cavallo, e tutti insieme tornarono in città.

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