
Mentre i tre "eroi di Sinth" entravano nella torre, Gordianus, Ivan, Lucian e Krison si stavano battendo con l'orda di mercenari che si era riversata loro addosso. Gordianus cercava di non uccidere nessuno, colpendo con gomitate, craniate, calci e con l'elsa della spada. Afferrò un soldato e lo sollevò in aria ruotandolo contro i suoi compagni. Ivan si convinse parimenti a non spargere sangue innocente in giro. Lucian e Krison si allontanarono, uno volando l'altro invisibile, non avevano scopo a fronteggiare un intero esercito di semplici pedine. In lontananza il Necromane stava avanzando verso le case attorno al cimitero, distruggendone i tetti con la sua stazza ed i suoi movimenti goffi. L'ologramma di Lepel apparve di nuovo davanti ai loro occhi: "Aiuto!!! Non... non riesco più a controllarlo!!! Aiuto!!!" Gridava. Gordianus spianò qualche guardia di fronte a sé e imboccò di corsa un vicolo per raggiungere la piccola teurga il più velocemente possibile.
Nel frattempo dalla folla di soldati si sollevò in volo una figura avvolta in un mantello nero, con un cappello da bucaniere in testa, lunghi stivali di cuoio e due pistole strette in pugno. Fece fuoco senza esitazione su Ivan e le pallottole sembravano essere imbevute di incantesimi magici distruttivi, Ivan si rese conto che se uno di quei colpi fosse andato a segno avrebbe fatto ben di peggio che ferirlo: sarebbe stato disintegrato!
La pistolera volante continuò a fare fuoco, volando più velocemente di quanto Lucian potesse fare grazie al suo anello. Lucian rispose al fuoco, ma ogni volta che lei sparava rischiava di polverizzare uno dei suoi compagni. Bisognava abbatterla il prima possibile!!! Fortunatamente non non era in grado di vedere Krison, che invisibile si avvicinò a sufficienza da poter teletrasportare Ivan direttamente su nel cielo, a pochi centimetri dalla faccia dell'avversaria. Con una serie di colpi di spada azzerò la vitalità della pistolera, che precipitò su uno dei tetti nelle vicinanze con gran fragore di tegole infrante.
Ivan si precipitò volando verso Lepel ed il Necromane. Gli altri due si tuffarono sulle pistole magiche della pistolera e sul suo corpo, come sciacalli. Nel frattempo Kalfyra si era resa conto di quanto stava accadendo. Planando sulla città aveva colpito con tutta la sua forza la torre di controllo della porta, facendola crollare con gli "eroi di Sinth" al suo interno. Tuttavia ormai la porta centrale occidentale era aperta e fiumi di soldati di Wallace si stavano riversando all'interno di Keremish. Notturno atterrò a pochi metri da Ivan, tentando di colpirlo con un fendente al volo della sua letale lama. Toccando terra generò un cratere in mezzo alla strada, poi saltò in alto per raggiungere i tetti. Kalfyra lo raccolse al volo e si diressero entrambi contro il Necromane.
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