gennaio 20, 2007

4.05 - Tuoni e fulmini nella sala del sapere

Dalla porta provenivano odore di aria ionizzata e puzza di bruciato. Krisonna se ne accorse e lanciò incantesimi di resistenza al fulmine sui suoi compagni. Tranne su Lucian, che possedeva già un anello magico in grado di garantirgli una resistenza assai superiore a quanto Krisonna potesse donargli.
L'ingresso era in disordine. Strisce di bruciato correvano sulle pareti e sugli scaffali dei libri come se avessero subito delle sferzate da parte di fruste infuocate. Nei pressi della porta erano visibili i resti del corpo del bibliotecario, trovato carbonizzato nell'atto di uscire dalla stanza.
Carden lanciò un nuovo muro di forza alle spalle degli avventurieri non appena furono tutti nell'edificio. Era la prassi. Tutto ciò che si sapeva era che un accolito, nel tentativo di animare alcuni oggetti che l'aiutassero a pulire la biblioteca, aveva lanciato una magia di troppo. L'incantesimo era entrato in risonanza con i cristalli luminosi utilizzati per dare luce all'edificio, generando un effetto di magia selvaggia che aveva avuto conseguenze devastanti e -senz'altro- pericolose.

Si addentrarono con cautela tra gli scaffali colmi di volumi polverosi. Alcuni erano molto natichi, grossi, gonfiati dall'età e dall'utilizzo. Di tanto in tanto, su uno scaffale, si notavano segni di bruciatura. Krisonna individuò una debole presenza magica localizzata al centro della struttura. Varcarono la soglia della zona centrale della biblioteca, e vi trovarono un luminoso agglomerato di cristalli luminosi, che si era addensato a formare un grosso nucleo dalla forma ottaedrica. Scariche elettriche vibravano attorno al costrutto soprannaturale. Quando l'essere si accorse della presenza degli avventurieri, si scompose in tre ottaedri più piccoli e iniziò a scaricare energia elettrica sugli estranei.
Le scariche elettriche superavano abbondantemente il livello delle protezioni magiche fornite da Krisonna. L'unico in grado di affrontare gli avversari era Lucian. Ivan, bruciato dalle cariche elettriche, si ritirò presso i compagni mentre l'arcanista del gruppo apriva un piccolo vano dimensionale dove rifugiarsi.
La lotta contro gli ottaedri fu lunga ed estenuante. Le creature attiravano e respingevano il metallo a tempi alterni rendendo difficile colpirle e strappando di mano le spade all'unico nemico che era rimasto ad affrontarle. Colpo dopo colpo, Lucian sgretolò il primo degli ottaedri elettrici. Gli altri due sommarono le proprie scariche elettriche sul mezzelfo ma anche grazie all'aiuto di Ivan riuscirono a distruggere gli altri due costrutti in poco tempo.
La biblioteca era libera da ogni pericolo.

Illus. di Elisa Ferrotto (Fenice Banshee)

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