marzo 17, 2007

4.18 - Il furto

Gli avventurieri stavano lasciando il campo, e si avvicinavano alle tende dei soldati per recuperare il loro bardo. Ma si accorsero che qualcos'altro di straordinario stava accadendo, oltre al concerto improvvisato di mastro Antallen. Delle guardie del perimetro correvano ad avvisare gli ufficiali e richiamavano i mercenari all'ordine. Il fermento si concentrava alle porte della città.
"Che succede?" Chiese Lucian ad un soldato che stava correndo sul posto.
"Un furto, alla torre dei maghi!" Rispose.
Un presentimento terribile colse tutti gli avventurieri. L'artefatto era stato rubato.

Attorno alla sede della Gilda Arcana, la torre di oltre dieci piani che svettava oltre le mura ovest della città e nei sotterranei della quale avevano riposto il Teschio Cremisi e l'elsa della lama ritenuta l'artefatto di Melpheron, la folla si era già radunata copiosamente.
La guardia cittadina faceva il possibile per impedire ai curiosi di avvicinarsi troppo o entrare. Le finestre di tutte le case attorno erano colme di cittadini che volevano l'esclusiva sulla notizia del giorno.
"Indietro! State indietro!" Ripeteva senza sosta il capitano, a cavallo.
"Cosa è successo, capitano?" Domandò Krisonna giungendo al perimetro della zona delle indagini.
"Qualcuno si è introdotto nella torre e ha rubato un oggetto dai sotterranei. Sembra che ci sia una vittima, uno dei responsabili della gilda, Milos."
Milos! Stava ricevendo visite l'ultima volta che gli avventurieri erano stati alla torre. Forse il colpevole era tra quella gente che aspettava fuori alla sua porta... o forse era già nello studio. Cercarono di spiegare al capitano che forse il furto li riguardava, ma il soldato fu inflessibile. Stavano portando fuori il corpo di Milos ed esaminando le stanze in cerca di prove, non avrebbero fatto passare nessuno.
Alcuni soldati condussero verso una carrozza una brandina sulla quale era steso un lenzuolo bianco, per impedire di vedere la salma. Forse si trattava di Milos. Gli avventurieri si avvicinarono e scorsero il corpo del mago nel momento in cui veniva issato sui sedili: sembrava paralizzato nell'atto di lanciare un incantesimo. Forse non era morto, forse era solo vittima di una potente magia.
"Dove lo state portando?"
"Alla Cattedrale della Dea Madre, forse là sapranno come rianimarlo."
Non potevano entrare con lui nella diligenza, ma non era vietato seguire la carrozza. Si diressero al tempio di Sinth ed arrivarono giusto in tempo prima che le ancelle di Bree chiudessero le porte delle sale interne. La Custode del Culto aveva già esaminato il corpo di Milos, e stabilito che il mago era ancora vivo. Purtroppo la sitazione non era rosea: era stato espulso dal continuo temporale, per lui il tempo era stato fermato.
"Si tratta di un potente incantesimo noto come Stasi temporale. Nessuno è più in grado di lanciarlo... non dopo il cataclisma che separò Thesis dal resto del multiverso. - Bree fece cenno alle ancelle di ricoprire il corpo di Milos - Chi ha lanciato questo incantesimo deve averlo rinvenuto in qualche antica pergamena. Non possiamo fare nulla per lui, occorre un potere troppo grande, che nessuno possiede più, ormai."
Bree spiegò loro che la Gran Sacerdotessa avrebbe potuto trovare una soluzione. Nel frattempo, Milos sarebbe stato al sicuro, in una delle sale interne del tempio.

Tornarono alla torre della Gilda Arcana, e scoprirono che la folla si era dissolta. Erano rimaste solo alcune guardie cittadine, affiancate come di consueto da un numero equivalente di mercenari, che pattugliavano la zona per evitare disordini.
"La Gilda Arcana è ancora chiusa." Disse loro un apprendista.
"Siamo i proprietari di ciò che è stato rubato." Riferì Krisonna.
Fu loro concesso di entrare e di indagare. Lucian esaminò con attenzione la stanza di Milos e trovò delle tracce di sangue. Stranamente, il sangue non si trovava vicino al luogo dove era stato trovato paralizzato il vecchio mago, ma dalla parte opposta della scrivania. Raccolse le gocce di sangue secco con un lembo di stoffa. Nella stanza non era possibile trovare altro: troppe persone erano entrate ed avevano cancellato ogni traccia di quanto era accaduto.
Tornarono all'ingresso e chiesero se ci fosse qualche arcanista al quale porre delle domande.
L'apprendista scosse la testa. A quanto pareva il responsabile incaricato alle relazioni con il pubblico era Milos. In sua sostituzione, Lobas ne faceva le veci. Ma Lobas non era in sede, e sua figlia Carden aveva appena lasciato la torre.
"E che ne è di Kemper, lo studioso di fenomeni soprannaturali? - Domandò Lucian, ricordandosi dell'arcanista che aveva mostrato loro il gorgo dimensionale che si era aperto su Keremish - Lui è in sede?"
L'apprendista annuì. Accompagnò il gruppo su per le rampe di scale fino al penultimo piano della torre. Bussarono alla porta dello studio/osservatorio di Kemper e Lumino, il suo famiglio spiritello dalle ali di scarabeo, aprì la porta. Il mago stava disegnando diagrammi su una carta astronomica, in cerca di chissà quali flussi. Non appena vide entrare qualche faccia conosciuta, si sollevò dal tavolo di lavoro e dimostrò tutta la sua ospitalità.
"Non vi si vede da molto tempo! - Disse - O forse sono io che sto sempre chiuso dentro il mio laboratorio... Quali buone notizie portate?"
Spiegarono dell'artefatto, che era stato chiuso da Lobas in uno dei loculi segreti nel sotterraneo della torre, e che era stato rubato. Kemper aveva sentito delle voci riguardo il furto, ma non aveva riflettuto sul fatto che potesse trattarsi proprio del Teschio Cremisi.
"Il ladro doveva essere un esperto incantatore. Si è introdotto nella stanza di Milos e lo ha colpito con quell'incantesimo... poi ha attivato il passaggio segreto ed è sceso nelle fondamenta dove in qualche modo deve essere riuscito ad aprire il loculo..."
"Ma come è possibile? - Chiese Krisonna - Quello scomparto si sarebbe aperto solo con l'imposizione di una delle nostre mani! Così ci aveva assicurato Lobas!"
"Forse un mutaforma, un doppelganger... - ipotizzò Kemper - Qualcuno molto bravo, al punto di essere capace di riprodurre addirittura la forma delle vostre mani."
"Whisper..." Sussurrò Lucian. Poi il ranger tirò fuori dalla tasca il campione di sangue. "Abbiamo un indizio del colpevole. Cosa si può fare con un campione di questo sangue?"
Kemper scosse la testa. Non esisteva analisi magica in grado di associare un campione di sangue ad un volto. Non ora, con Keremish inghiottita in un fenomeno soprannaturale che rendeva così difficile lanciare incantesimi di divinazione.
"Lei ha creato un clone di se stesso... lo tiene nell'armadio..." Rifletté Lucian.
"Sì... ho comperato quella pergamena spendendo numerose monete d'oro..." Aggiunse il mago.
"Sarebbe in grado di creare un clone della persona in questione, partendo dal sangue?"
Kemper aggrottò le sopracciglia pensoso. Il clone avrebbe avuto le stesse sembianze dell'origianale, ma sarebbe stato privo di vita fintanto che l'originale avesse vissuto. Avrebbero potuto crearlo e poi distruggerlo, solo per scoprire di chi era quel sangue.
"Procuratemi la pergamena, ed io creerò il clone."

1 commento:

Anonimo ha detto...

peccato che la pergamena costi un occhio della testa di un beholder, e poi uccidendolo manco prendiamo un px perchè ha grado di sfida 0.
Soldi buttati al cesso, facciamoci risarcire dalla torre degli arcanisti per la perdita subita!!!!


PS: fra poco il mio allineamento muta in xxx neutrale, se non lo sono di gia' ^_^