marzo 12, 2007

4.17 - Mercenari e patti segreti

Il campo base dell'Ordine del Teschio Cremisi cominciava ad assumere le connotazioni di un accampamento stabile, al di fuori delle mura ad ovest della città. Sul perimetro erano stati costruiti dei posti di guardia al coperto utilizzando materiale di fortuna, le tende erano sempre più circondate da casse di alimenti e utensili che servivano per la costruzione di ponti, tavoli, fucine, cucine, strutture per l'addestramento delle nuove reclute. I soldati cominciavano ad essere di casa a Keremish, li si vedeva sempre più spesso nelle taverne ad ascoltare la musica o a brindare per l'ultimo criminale messo in cella, e molti giovani si erano arruolati nell'ordine mercenario sedotti dai successi dell'ordine.

"Vorremmo parlare con Zark." Chiese Krisonna ad uno dei soldati di guardia. Il soldato chiese di attendere mentre un altro mercenario andava a chiedere informazioni sulla possibilità di incontrare l'ufficiale comandante. Tornò dopo pochi minuti e fece strada al gruppo di avventurieri fino al circolo delle tende degli ufficiali. Ai tempi della loro ultima visita il circolo era già formato da una dozzina di tede, ma solo tre di queste erano occupate: quella di Zark, quella di Teg Maine e quella di un'altro membro di spicco dell'ordine (a quanto pareva un vampiro, ma era raro vederlo in giro... soprattutto di giorno). Adesso sembrava che le tende occupate fossero aumentate. Quella di Zark era stata sostituita con quella del comandante dell'ordine, ed era iù grande e più prestigiosa delle altre.
"Lei è il grande Antallen Refis, vero? - Chiese uno dei soldati al bardo del gruppo - Ci sarebbero moltissimi soldati che vorrebbero incontrarla dal vivo... ci onorerebbe di una visita nelle tende della truppa?" Naturalmente il lybran non si negò. Decise che gli altri potevano procedere con i loro noiosi battibecchi con Zark anche da soli, mentre lui li avrebbe attesi presso le tende dei soldati, suonando qualcosa per i mercenari più giovani.
Gordianus intanto continuava a far uso della sua capacità di individuare il male... senza successo.

Zark uscì dalla sua tenda indossando una corazza di cuoio borchiato di ottima fattura. La metà del suo volto sfigurata da una bruciatura era in parte nascosta dalla barba bianca e finemente curata che si era fatto crescere, mentre il cranio era stato rasato a zero. Anche se ora dimostrava decisamente l'età che aveva, era chiaro che il cambio di aspetto gli permetteva di ispirare un maggiore carisma eun'aria di maggiore esperienza, doti assai utili quando si è al comando di un plotone di mercenari.
"Siete voi... i traditori." Esordì.
"Traditori?" Intervenne Lucian.
"Siete coloro che si sono arruolati nell'ordine e poi hanno cospirato alle sue spalle il giorno stesso. Come dovrei chiamarvi?"
Lucian stava per ribattere nuovamente, ma Krisonna lo fermò con un cenno della mano.
"Non siamo qui per discutere su eventi passati, ma per scambiare informazioni."
"Ho saputo delle vostre ultime imprese... - Le disse Zark - Le notizie viaggiano veloci. Avete addirittura ucciso un lich, devo congratularmi con voi per il successo della missione."
"E come procede invece la vostra caccia alle gilde di ladri che infestano la città?" Domandò Lucian con astuzia. Ma Zark non sembrava affatto turbato dalla domanda, anzi un moto di orgoglio accompagnò il resoconto delle imprese dell'Ordine in quella crociata:
"Di bene in meglio. Abbiamo completamente distrutto una delle due gilde maggiori, quella dei Pugnali di Cristallo. I pochi di loro che non sono morti o non marciscono nelle segrete del palazzo ducale stanno cercando di sfuggirci nascondendosi nell'ombra dei quartieri più poveri, ma li stiamo stanando uno ad uno."
"...e le Mantidi Notturne?" Incalzò il ranger. Zark sembrò sorpreso che conoscessero il nome di quella gilda. "Stiamo cercando il loro covo. - Rispose - Siamo vicini al successo."
"Avremmo delle informazioni importanti a riguardo. - Riferì Krisonna. - Non potremmo parlarne lontani da orecchie indiscrete?"
Zark allontanò con un gesto le guardie che erano rimaste a scortare gli avventurieri.

"Sappiamo che uno dei vostri ufficiali è colluso con la gilda delle Mantidi Notturne." Rivelò Krisonna. Zark restò in silenzio per qualche secondo, inespressivo. Poi scrollò le spalle con noncuranza. "Se anche questa non fosse una notizia a nostra conoscenza, sappiate che l'Ordine del Teschio Cremisi sa fronteggiare con decisione anche le minacce che provengono dal suo interno. Vi ringrazio per l'avvertimento, ma non c'è nulla che sfugga al nostro controllo."
"E possiamo interrogare Teg Maine?" Chiese diretto e sprezzante il mezzodrago paladino.
"Non vedo perché dovrei negarvi questa possibilità. Ma non gli ordinerò di sottoporsi ad un interrogatorio, se non vorrà interloquire con voi, sarà libero di rifiutare."

Si diressero verso la tenda di Teg Maine. Musica di festa proveniva dalle tende della truppa. Un gran numero di soldati accorreva per assistere al piccolo spettacolo che Antallen aveva improvvisato. Il bardo stava suonando e cantando di battaglie, di soldati, di imprese eroiche. I soldati danzavano e cantavano a squarciagola brindando alla loro vita da mercenari.
Quando gli avventurieri giunsero alla tenda di Teg Maine, trovarono uno dei nuovi ufficiali a salutarli con uno sguardo gelido. Una ragazza terosiana, dalla pelle olivastra e dagli occhi chiari, il cui sguardo era sottolineato da linee di colore nero come era usanza nella sua terra. Indossava pochi abiti nonostante l'aria dell'ultimo inverno fosse ancora fredda, e lunghi monili le pendavano al collo. Li seguì con gli occhi mentre entravano nella tenda dell'ufficiale da interrogare.
Teg Maine stava seduto sul suo letto di pelliccia e stoffe pregiate, ma si alzò in piedi quando gli avventurieri entrarono. "Avevo capito che eravate voi dalle vostre voci." Disse, versandosi del vino da una caraffa d'argento.
Gordianus, Krisonna e Lucian tentarono di provocarlo, ma il mercenario sembrava non rispondere alle loro accuse. Non sembrava nemmeno infastidito. Forse però avrebbero potuto utilizzare il suo doppio gioco a loro favore.
"Perché non ci riveli dove si nascondono le Mantidi Notturne?"
"Potrei farlo... - Ipotizzò Teg Maine - Ma non senza ottenere qualcosa in cambio."
"E cosa vorresti, in cambio?"
"Un favore. Credete di poterlo fare?"
"Dipende dal favore." Rispose Lucian, che già sospettava ci fosse qualcosa di losco sotto.
"C'è una nave che approderà al porto di Keremish durante la notte. Trasporterà un carico che devo ritirare, ma non posso farlo di persona: in quel momento sarò a corte, dal Duca, convocato assieme agli altri ufficiali. Ho bisogno di qualcuno che ritiri per me quel carico, nel modo più discreto possibile. Fatelo, ed io vi rivelerò l'esatta locazione del covo delle Mantidi Notturne."

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